di ANDREA GARIBALDI

TASSE E GIORNALI. Stati Uniti, in 200 contee non ci sono giornali locali, in 1.600 ce n’è soltanto uno. In tutto, le contee sono 3.142. Il New York Times scrive: “C’è correlazione tra l’erosione del giornalismo locale e il peggioramento della vita civile: declino della partecipazione al voto, più corruzione nelle istituzioni, inspiegabili aumenti delle tasse”. (Gennaio) 

UNO PER CENTO. Prelievo beffa per tutti i giornalisti: uno per cento sullo stipendio o sulla pensione per salvare l’Inpgi. Ma l’Inpgi è estinto dal 30 giugno 2022. (Gennaio). 

ALL’ALBA. Corriere della Sera, sveglia all’alba: il 40 per cento dei giornalisti di turno alle 7, molta attenzione alle esigenze Seo (per far selezionare gli articoli da Google) e Analytics (contatti per articolo). (Gennaio) 

OTTO PER VENTI. Il New York Times pubblica la sua inchiesta sulla strage di Bucha in Ucraina (primavera 2021). Otto mesi di lavoro per venti cronisti. Le responsabilità dell’esercito russo dimostrate attraverso cellule telefoniche e certificati di morte. (Gennaio) 

MORTE SERENA. Nuovo libro di Dave Eggers, “The Every”, su un futuro in cui aziende come Google e Amazon si sono fuse e il giornalismo non esiste più. Pensa, a un certo punto, la protagonista, Delaney: “La gente non si fidava più dei filtri, dei curatori, degli osservatori e degli intermediari, il giornalismo era morto serenamente nella sua solitudine”. (Gennaio)

NUOVE FIGURE. Nasce un nuovo sindacato dei giornalisti, accanto a quello unico Fnsi. Si chiama Figec  e si propone di “aggiungere e riconoscere tutte le nuove figure legate al mondo del web. Ovvero web master, web designer, blogger, social media manager, montatori, opinionisti, saggisti, scrittori, divulgatori scientifici, artisti”. (Gennaio) 

ALL’OSCURO. Un uomo viene accoltellato alla Stazione Termini di Roma il 5 febbraio, alle 23,30. E’ in pericolo di vita. La città non ne sa nulla fino all’8 febbraio, quando tre persone vengono arrestate per tentato omicidio. La notizia è trovata da un giornalista in Procura e poi diffusa dalla Questura. Così (non) vengono più date le informazioni di nera. (Febbraio)

GIANNI. Addio Gianni Minà, il giornalista che parlava con Maradona, Falcao, Zico, Platini, Mennea, Teofilo Stevenson, Sotomayor, Ed Moses, Smith e Carlos. Che una sera portò a cena, a Trastevere, Muhammad Alì, Gabriel Garcia Marquez, Robert De Niro e Sergio Leone. Su Professione Reporter lo ricorda Fabrizio Bocca. (Marzo) 

CHIEDERE PERDONO. Lo Scott Trust, proprietario del Guardian, chiede scusa per l’adesione dei fondatori della testata allo schiavismo. John Edward Taylor e dieci finanziatori, acquistavano cotone da piantagioni di schiavi in Georgia, South Carolina e  Giamaica. Con 11 milioni e mezzo di euro saranno finanziati progetti in Giamaica, Usa e Caraibi. (Marzo) 

SENATORE E DIRETTORE. Il senatore Matteo Renzi diventa direttore del Riformista. Piero Sansonetti, ex direttore del Riformista, diventa direttore dell’Unità. Il proprietario di entrambi i giornali è l’immobiliarista Alfredo Romeo. Da segretario del Pd Renzi fece uscire il partito dall’Unità, organo del Pci, Pds, Ds, Pd dal 1924 al 2017. (Aprile) 

NOTIZIE PRESUNTE. I cronisti lombardi denunciano che la polizia non dà più notizie di nera. Effetto della “riforma Cartabia”, sulla “presunzione d’innocenza”, in vigore dal dicembre. Lo scopo era impedire giudizi di colpevolezza prima della sentenza definitiva. Di fatto, è stato trasferito alle procure il potere di decidere ciò che è “notiziabile”. (Aprile)  

NIENTE UMANI. NewsGuard, organizzazione che monitora l’attendibilità dei siti d’informazione, rivela che sono già 125 i siti di notizie nel mondo che utilizzano soltanto Intelligenza artificiale, nessun giornalista umano. E crescono a vista d’occhio. Il livello è scadente, lo scopo è attrarre pubblicità. (Maggio)

CON LAUREA. L’Ordine dei giornalisti vara una proposta di riforma della professione: prevede la laurea per esercitare, non affronta il problema delle nuove figure come videomaker, freelance, tiktoker, blogger, social media manager. (Giugno)

NON E’ BRAND. I 4 figli di Enrico Berlinguer chiedono al direttore della nuova Unità, Piero Sansonetti, di non utilizzare foto del padre per pubblicità (“Papà non è un brand”). Dicono: “Della storia precedente nulla rimane: e nemmeno uno dei redattori che tennero in vita il giornale”. Sansonetti risponde: “La linea sarà radicalmente di sinistra”. (Giugno)

CENTO MILIONI. Bild, il tabloid tedesco popolare, il più venduto in Europa (5 milioni di copie al giorno), sostituirà molti giornalisti con l’Intelligenza artificiale. La decisione dell’editore Springer rientra in una riduzione dei costi da 100 milioni di euro. Almeno 200 posti di lavoro sono a rischio, dal caporedattore ai correttori di bozze. (Giugno) 

TROVARE SENSO. Digital Report Reuters: i più anziani, nel mondo, ancora credono nell’informazione, i più giovani no. Per resistere, il giornalismo deve puntare su qualità, accuratezza, umanità, indipendenza, trasparenza dei finanziamenti. Trovare soluzioni ai problemi, spiegare l’economia, spiegare il senso di ciò che accade, creare comunità. (Luglio) 

ANDREA. Addio ad Andrea Purgatori, giornalista che ha vissuto almeno sette vite: è stato anche sceneggiatore, organizzatore, scrittore, conduttore tv, padre, nonno. Quello che gli piaceva di più era fare l’attore. Tutti lo ricordano per le inchieste sulla strage di Ustica: non si rassegnò alle versioni ufficiali. (Luglio) 

TRE REGOLE. Il Guardian si dà tre regole per gestire l’Intelligenza artificiale. Primo, qualsiasi uso deve avere la supervisione umana. Secondo, l’utilizzo di IA dovrà migliorare la qualità, non la quantità, del lavoro di redazione.Terzo, si dovrà utilizzare l’IA nei casi in cui sono stati rispettati l’autorizzazione del copyright e l’equa ricompensa. (Luglio) 

SETTE ANNI. Alla cerimonia del Ventaglio, il Presidente Mattarella dice che “il contratto di lavoro dei giornalisti, scaduto da anni, costituisce il primo elemento dell’autonomia della categoria”. Il contratto -superato dai tempi- è scaduto il 31 marzo 2016 e non viene toccato perché si teme che gli editori chiedano arretramenti su diritti e retribuzioni. (Agosto) 

UTILI E TAGLI. Il Sole 24 Ore invia una mail ai collaboratori per annunciare tagli ai compensi del 20 per cento dal 1° agosto. La Fnsi sottolinea che Il Sole ha appena celebrato utili di 5,4 milioni di euro. (Agosto) 

TESTI ESAMINATI. La segretaria Fnsi Alessandra Costante invia una lettera ad Associazioni regionali stampa e Comitati di redazione: “Non potranno essere inviati in produzione testi giornalistici che non siano stati preliminarmente esaminati dalla redazione”. Un invito a impedire l’uso incontrollato dell’Intelligenza artificiale. (Agosto) 

SALTA RUOLO. La presidente del Consiglio Meloni tende a saltare il ruolo dei giornalisti. Su Facebook legge gli “Appunti di Giorgia”, la riforma del lavoro viene illustrata con un video, a Tunisi fa una finta conferenza stampa senza inviati, inaugura il treno Roma-Pompei tenendo lontani i cronisti, a Palermo ricorda Borsellino senza giornalisti. (Agosto). 

SETTE ASSUNTI. Il Guardian assume sette giornalisti che dovranno occuparsi di razze, equità, salute, disuguaglianza. Tre saranno corrispondenti da Caraibi, Sud America e Africa: fa parte della “giustizia riparativa”, avviata dopo la pubblicazione del Rapporto sul coinvolgimento dei fondatori del giornale nella tragedia della schiavitù. (Agosto) 

QUATTRO PECCATI. Papa Francesco riceve il premio “è giornalismo” e indica 4 peccati del mestiere: la disinformazione; la calunnia; la diffamazione; la coprofilia, cioè l’amore per lo scandalo, per le sporcizie, dato che lo scandalo vende. Invita inoltre  “all’ascolto dell’altro e delle sue ragioni”. (Settembre) 

BUONA PACE. Formazione obbligatoria, migliaia di giornalisti non la fanno. Nel Lazio l’orientamento dell’Ordine è di non sanzionare (con la censura) per il triennio 2014-2016, di sanzionare solo chi ha fatto zero ore nel triennio 2017-2019 e non sanzionare tutti gli altri migliaia. Con buona pace di chi, invece, ha rispettato la legge. (Settembre)

QUATTRO AL GIORNO. Il giornalista Piero Santonastaso apre una pagina Facebook per tenere il conto e la memoria dei morti sul lavoro, spesso relegati dai media nelle notizie brevi. Morti senza nome e senza volto. In Italia sono 4 al giorno, in media. (Ottobre)

SPIEGATI AI BAMBINI. Ilaria Beretta, freelance di 30 anni, edita tutte le settimane il podcast “Le notizie della Illy”, cinque fatti spiegati ai bambini dai 6 ai 12 anni, dagli omicidi degli estremisti islamici ai fatti costruttivi. Quarantacinquemila riproduzioni in tre anni. (Ottobre) 

ETTORE. Addio a Ettore Mo, il cronista che voleva essere un asinello, “perchè quando raglia non è per fame, è per malinconia”. Guerriglieri afgani che lo sfamano, suore albanesi in jeep. L’intervista ai Beatles e l’avventura tibetana, il talento sprecato e le montagne del Kosovo. Un ricordo di Valerio Pellizzari, il più bel pezzo dell’anno. (Ottobre) 

A CASA DI SILVIO. I 279 giornalisti della Stampa Estera in Italia traslocano a Palazzo Grazioli, che fu casa e ufficio di Silvio Berlusconi presidente del Consiglio. A spese del governo italiano, che rispetto alla precedente sede, un palazzo intero in via dell’Umiltà affittato a un milione l’anno, risparmierà. (Ottobre) 

SENZA CRONISTI. Guerra a Gaza, dopo l’attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre. I giornalisti di tutto il mondo non entrano, a meno non siano accompagnati dall’esercito israeliano. Le notizie arrivano soltanto dai cronisti palestinesi: uccisi a decine. Sull’esplosione all’ospedale Al Ahli il New York Times cambia tre volte versione. (Ottobre)

POLO VENETO. Nasce il polo dei giornali veneti e friulani. Venduti dalla Gedi John Elkann sono stati acquistati da una cordata di 17 imprese e associazioni locali guidati da Banca Finint in una nuova società chiamata Nem. (Novembre) 

FERMATA PER MINISTRO. Scoop del Fatto Quotidiano: il ministro Lollobrigida fa fermare a Ciampino un treno in ritardo: voleva raggiungere Caivano, dove era atteso per un evento pubblico. Firmano tre cronisti: Vincenzo Bisbiglia, Carlo Di Foggia e Giacomo Salvini. La notizia finisce su tutti i giornali, anche esteri. (Novembre) 

STAGISTI CERCASI. Il Messaggero cerca stagisti per lo sport, attraverso la sua concessionaria di pubblicità, Piemme. Condizione: che non siano professionisti né praticanti. (Dicembre) 

TUTTI LIQUIDATI. L’aggregatore di notizie upday di proprietà del Gruppo Alex Springer liquida tutti i giornalisti: li sostituirà probabilmente con l’Intelligenza artificiale (Dicembre) 

TROPPI E CARI. Corte dei Conti: l’Inpgi ha troppi amministratori e troppo cari. La presidente Macelloni percepisce 230mila euro l’anno. Dopo il passaggio all’Inps dei giornalisti dipendenti (luglio 2022), rimane Inpgi per gli autonomi che ancora non ha uno Statuto, non può eleggere i nuovi organi e tiene in vita quelli numerosi e costosi. (Dicembre)

PALMA CAMPANIA. L’Espresso già passato dal Gruppo Gedi a Danilo Iervolino (presidente della Salernitana, ex Università telematica Pegaso), passa da Iervolino al petroliere e organizzatore di eventi Donato Ammaturo. Sia Iervolino che Ammaturo sono originari di Palma Campania, a 30 chilometri da Napoli. (Dicembre) 

BASTA INVASIONE. Repubblica, l’assemblea vota un decalogo contro l’invasione della pubblicità nell’informazione: basta mescolare notizie con la pubblicità; basta viaggi gratuiti e regali in cambio di articoli; basta relazioni dirette fra giornalisti e concessionarie di pubblicità. (Dicembre) 

SOLDI PUBBLICI. L’Agenzia Dire licenzia 15 giornalisti. La Fnsi chiede al governo di non dare finanziamenti pubblici a chi licenzia. Dire dovrebbe ricevere sei milioni di euro nel prossimo triennio (Dicembre) 

ERRORI E LETTORI. Repubblica, l’assemblea respinge i nuovi 46 prepensionamenti. In un documento si legge che la linea della Direzione “non intercetta nuovi lettori e ha allontanato il tradizionale pubblico della testata”. Inoltre, “le strategie del management sono frutto di previsioni errate e di risultati non sufficienti a garantire l’equilibrio dei conti”. (Dicembre) 

NOMI ILLUSTRI. Nasce un nuovo sindacato dei giornalisti Rai, Unirai, in contrapposizione con lo storico Usigrai. Alla presentazione, molti nomi illustri: Petrecca, direttore RaiNews, Pionati, direttore Gr, Corsini, direttore Approfondimento, Volpi, direttore RaiSport, Bruno Vespa, Gian Marco Chiocci, direttore Tg1, Antonio Preziosi, direttore Tg2. (Dicembre)

POCO E IRREGOLARE. Repubblica, Valerio Lo Muzio, il video maker che permise al giornale di fare lo scoop sul figlio di Salvini in mare con una moto d’acqua della polizia, fa causa al giornale: veniva pagato poco e in modo irregolare. (Dicembre) 

TESTA A TESTA. Vertenza tra giganti: il New York Times denuncia l’Intelligenza artificiale di ChatGPT e Microsoft: si “nutrono” dei materiali prodotti dal giornale, senza pagare e senza citare la fonte. E’ la sfida del 2024. (Dicembre)

2 Commenti

  1. Caro Andrea, grazie per questo tuo “riassunto” del 2023. Terribili news (una quarantina?) che mostrano bene cosa sono diventati giornali e giornalisti in Italia e in altre parti del mondo. Io..
    Noi comunque resistiamo.. anzi no. Noi Siamo In Attacco. Auguri a te a professione reporter.

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