Il Presidente della Repubblica Mattarella ha parlato del contratto dei giornalisti, scaduto ormai da oltre sette anni, il 31 marzo 2016. Una questione che appare dimenticata. Ma è stata segnalata e Mattarella ha ritenuto si tratti di un fatto anomalo, grave. “Il contratto di lavoro dei giornalisti, scaduto ormai da anni, costituisce il primo elemento dell’autonomia della categoria”, ha detto il Presidente alla cerimonia del Ventaglio, che prima delle vacanze estive segna l’incontro dell’Associazione Stampa Parlamentare con la massima carica dello Stato e con i Presidenti di Camera e Senato.

Dal 2016 il contratto non viene toccato perché i giornalisti temono che gli editori chiedano arretramenti sempre più netti su diritti e retribuzioni. In questo modo però la categoria resta legata a norme ampiamente superate dai tempi e riguardanti ormai una piccolissima parte dei giornalisti, quelli assunti nei media medio-grandi.

nuovi strumenti

Lo stesso Mattarella ha sottolineato come tutto il panorama dell’informazione sia cambiato e abbia bisogno di nuovi strumenti di applicazione e interpretazione: “Finché l’informazione era veicolata attraverso la carta stampata, fondamentale, per potervi accedere, era l’alfabetizzazione dei cittadini. Con la radio e la tv l’accento si è spostato sulla capacità critica con cui valutare il panorama informativo offerto. Oggi, nell’epoca del web e dei social, i due aspetti coincidono. Vi è infatti più che mai, a fronte di un’abbondanza di mezzi di diffusione – alla quale, per la verità, non corrisponde obbligatoriamente una pluralità di contenuti – l’esigenza di una ‘alfabetizzazione’ digitale e quello della crescita di una capacità critica rispetto all’offerta, per non essere in uno scenario che veda la propaganda sostituirsi ai fatti”.

“Il compito dei giornalisti, certificatori del nesso tra i fatti e la loro rappresentazione, è quello di contribuire in questo modo alla democrazia, un compito affidato alla professionalità e alla deontologia di ciascun giornalista. Sarebbe contraddittorio affidare a un organismo terzo questa certificazione”, ha aggiunto Mattarella, riferendosi -come tutti hanno inteso- alla figura del Garante dell’informazione introdotta dalla presidenza del Consiglio nella riforma delle agenzie di stampa.

“lavoro povero”

Il 27 luglio 2023, alla cerimonia di consegna del Ventaglio al presidente Mattarella da parte del presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Adalberto Signore, erano presenti, fra gli altri, i componenti del Consiglio direttivo dell’Asp, direttori di testate, la segretaria generale della Fnsi Alessandra Costante con il direttore Tommaso Daquanno e i rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti.

“Ancora una volta – il commento della segretaria Costante – le parole del presidente Mattarella, che ringraziamo, danno forza ai giornalisti italiani. Abbiamo un contratto che non solo è scaduto, ma che negli anni si è anche impoverito, per non parlare dei colleghi precari che sono fuori da qualsiasi tutela. Sempre più spesso la parola ‘giornalismo’ si coniuga con ‘lavoro povero’, ma nonostante questa situazione siamo orgogliosamente consapevoli di contribuire alla tenuta democratica del nostro Paese”.
Per la numero uno del sindacato, “le sfide dei nuovi e dei vecchi media e l’arrivo dell’intelligenza artificiale obbligano quotidianamente i giornalisti a operazioni continue di fact-checking e debunking che sono tipiche della nostra professionalità e degli obblighi deontologici che abbiamo. I primi garanti contro le fake news sono proprio i giornalisti e le tutele che si trovano nel contratto di lavoro”.

(nella foto, la consegna a Mattarella del Ventaglio realizzato da Giorgia Baroncelli dell’Accademia Belle Aarti di Ravenna, da parte del Presidente della Stampa Parlamentare Adalberto Signore)

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