Lo scoop di fine anno è firmato, in ordine alfabetico, da Vincenzo Bisbiglia, Carlo Di Foggia e Giacomo Salvini. Sul Fatto Quotidiano di mercoledì 22 novembre. Hanno rivelato la fermata a Ciampino del Frecciarossa Torino-Salerno “ad personam” per il ministro Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia). Di Foggia è vicecaporedattore e responsabile dell’Economia, Salvini e Bisbiglia sono giovani redattori, assunti da pochi mesi, il primo segue la politica, il secondo la cronaca. Con le fonti rispettive hanno verificato le informazioni e hanno scritto a sei mani. Una notizia che giovedì 23 ha poi conquistato la prima pagina di molti giornali. E anche un pezzo sul Guardian, nel Regno Unito.

Il giorno del (mis)fatto è quello che precede la pubblicazione, martedì 21. “E’ l’ennesima giornata campale per le ferrovie italiane -si legge sul Fatto- a causa di un guasto sulla tratta da Roma e Napoli, che ha causato ritardi su tutta la rete. Sul Frecciarossa 9519 partito da Torino alle ore 7 e diretto a Salerno a Roma Termini, intorno alle 12, è salito Lollobrigida. Il ministro era diretto a Napoli Afragola, da dove poi si sarebbe dovuto recare a Caivano per l’inaugurazione del nuovo parco urbano. Il guasto sulla linea Alta velocità tra la stazione Roma Salone e quella di Labico ha però portato Trenitalia a dirottare tutte le Frecce e gli Intercity sulla ‘vecchia’ Roma-Napoli, per poi farli ricongiungere con la linea ‘nuova’. Solo che un problema a uno scambio tra le stazioni di Zagarolo e Valmontone ha creato ulteriori perdite di tempo”.

cento minuti

Il ministro, dopo l’evento a Caivano, sarebbe dovuto rientrare a Roma per registrare il suo intervento alla trasmissione “Avanti Popolo” di Nunzia De Girolamo. Il treno ha oltre 100 minuti di ritardo. Non si sa in virtù di quali contatti e fra quali persone -dallo staff del ministro ai vertici delle ferrovie- “il personale di Rfi alla stazione di Ciampino, allertato dalla centrale operativa, autorizza il capotreno ad una ‘fermata straordinaria’ nella cittadina aeroportuale. E lì il ministro e un paio di persone del suo staff scendono e, scortate dalle forze dell’ordine nel piazzale all’esterno della stazione, salgono sull’auto blu che parte in tutta fretta verso Caivano”.

Trenitalia conferma tutto al Fatto: secondo l’Azienda -scrivono sempre i tre giornalisti – “dopo la ripartenza da Termini è stata disposta la fermata alla stazione di Ciampino, dove sono scese le istituzioni presenti a bordo, per poter far fronte, appunto, a impegni istituzionali. Una possibilità prevista dal regolamento delle Ferrovie – i cui vertici attendono il rinnovo in primavera – e che, a loro dire, non avrebbe prodotto alcun ritardo ulteriore per i passeggeri”. Fonti vicine al ministro spiegano che “l’assenza del governo sarebbe stata una delusione sia per le tante persone presenti che attendevano l’inizio dell’evento, soprattutto per bambini e studenti accorsi sotto la pioggia nella scuola e al parco, sia per le istituzioni”. 

discesa di tutti

Il giorno dopo, giovedì 23, nuovo pezzo dei tre autori. Con ulteriori particolari: “Giunti all’altezza del Gra, il ministro si è alzato e si è rivolto al capotreno: ‘Salve, sono il ministro Lollobrigida, mi aspettano alle 14,40 a Caivano, ho bisogno di scendere’. È lì che si è attivata la filiera autorizzativa. Come conferma Trenitalia, il capotreno ha contattato la sala operativa facendo presente da chi arrivasse la richiesta. ‘La centrale – ha confermato Trenitalia – ha richiesto al Centro di Coordinamento della Circolazione di Rfi la fermata straordinaria presso la stazione di Ciampino’. Nella sua ricostruzione dei fatti, Lollobrigida ieri ha voluto spiegare che ‘la fermata straordinaria era disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me’”.

Il Fatto racconta anche che, nella sua nota, Trenitalia rimanda al regolamento europeo 782 del 2021. All’articolo 18 (Rimborsi e itinerari alternativi) dice che, di fronte a ritardi superiori a 60 minuti “offre immediatamente al passeggero la scelta tra le seguenti opzioni”, tra cui “ottenere il rimborso integrale del biglietto, “ritornare al punto di partenza iniziale” e “proseguire il viaggio o seguire un itinerario alternativo, a condizioni di trasporto simili (…) appena possibile (…) o a una data successiva a discrezione del passeggero”. Trenitalia aggiunge che si parla di “fermate straordinarie per coincidenza/riprotezione dei clienti derivanti da gestione anormalità o circolazione perturbata”. Soluzione, dice Trenitalia, negli ultimi 6 mesi adottata 207 volte. “Tuttavia -scrivono Bisbiglia, Di Foggia e Salvini- non è specificato (e non è previsto) che un cittadino comune possa chiedere una fermata straordinaria perché è più vicina a casa o perché qualcuno lo attende in automobile per un passaggio, se non c’è una coincidenza utile, in via collettiva, all’arrivo a destinazione. La sensazione, dunque, è che la spinta ‘istituzionale’ abbia permesso alla centrale operativa di Trenitalia di utilizzare la discrezionalità – che le è concessa – per interpretare a maglie allargate il regolamento Ue”. 

quotidiano sportivo

In una delle tre pagine dedicate dal Fatto alla vicenda giovedì 23 c’è anche una vignetta di Natangelo, intitolata “Intanto, in Casa Lollobrigida”: il ministro è a letto con la moglie (Arianna Meloni), legge un giornale sportivo e dice: “Cosa avrei dovuto fare rimanere bloccato sul treno, così quei poveri bambini di Caivano non mi avrebbero mai incontrato?”. Lei: “…ma beati loro…”. Il ministro: “Come dici, cara?”. Lei: “Niente, France’, bonanotte”. Natangelo è l’autore della celebre vignetta sul Fatto del 19 aprile scorso: Titolo: “Obiettivo incentivare la natalità. Intanto in casa Lollobrigida…”. A letto un uomo di colore e la signora Lollobrigida. Lui: “E tuo marito?”. Lei: “Tranquillo, sta tutto il giorno fuori a combattere la sostituzione etnica”. Lollobrigida il giorno prima aveva detto al Congresso della Cisal: “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada”. “Quella ritratta nella vignetta è Arianna -aveva detto Giorgia Meloni- Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un governo considerato nemico”.

La Commissione di disciplina dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, sollecitata dal Presidente dell’Ordine, ha archiviato il caso con la motivazione che Natangelo non ha violato alcuna norma della deontologia professionale.

In un lungo articolo The Guardian racconta la storia della fermata straordinaria del treno. Titolo: “Ministro italiano avrebbe costretto il treno ad alta velocità a effettuare una fermata imprevista”. Sommario: “Francesco Lollobrigida accusato di considerare il servizio ferroviario italiano come la sua ‘auto di lusso personale’”. Definizione, quest’ultima, del deputato Pd Andrea Casu.

(nella foto, Vincenzo Bisbiglia, uno dei tre autori dello scoop)

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