(R.S.) Tutti i giornalisti pensionati che hanno scaricato dal sito dell’Inps il cedolino per la pensione di gennaio hanno scoperto, facendo i calcoli, che l’ammontare del famoso prelievo dell’uno per cento previsto da gennaio a giugno in realtà è pari al due per cento.

La ragione? L’Inps ha deciso di trattenere la somma complessivamente dovuta per sei mesi in sole tre rate a gennaio, febbraio, marzo. Perché? Non si sa.

contributi e prestazioni

Resta tuttavia il problema di fondo. Come si ricorderà, nel giugno del 2021 questo prelievo di solidarietà era stato deciso dall’Inpgi per cinque anni, per professionisti in attività e per i pensionati, perché in quel momento l’Istituto stava lottando per la propria sopravvivenza ed aveva offerto al governo la proposta di una manovra complessiva per reggere l’urto della crisi. Sicuramente la manovra di per sé non era quantitativamente risolutiva rispetto allo squilibrio tra contributi e prestazioni, ma era pur sempre una dimostrazione di volontà a favore di una più adeguata tenuta dei conti.

In particolare, l’entrata in vigore del provvedimento relativo all’uno per cento, necessario nel momento in cui l’Istituto avesse dovuto far fronte da solo ai problemi, era stata fissata per il 1 gennaio 2022. Solo che, per salvare le casse e i trattamenti pensionistici, il governo decise a fine 2021 che dal 1 luglio 2022 l’Inps avrebbe assorbito l’Inpgi uno, la parte cioè che curava l’assistenza generale obbligatoria per i giornalisti dipendenti.

ministri competenti

C’era ancora bisogno di quel prelievo, visto l’entrata in scena dell’Inps? La Fnsi chiese ai ministri competenti di togliere il contributo di solidarietà, ma alla fine il nodo fu tagliato di netto dall’Avvocatura dello Stato che rilevò la validità del prelievo a favore del solo Inpgi pre assorbimento, e dunque solo per il periodo intercorso dal 1 gennaio 2022 al luglio del 2022, cioè per il residuo periodo di vita dell’Istituto previdenziale dei giornalisti italiani.

Oggi i pensionati stanno pagando l’ammontare di quel prelievo, equivalente all’uno per cento sul lordo dei primi sei mesi del 2022 e l’Inps (che ha assorbito l’Inpgi uno e che quindi rivendica la titolarità dell’incasso) ha deciso di trattenere la somma complessiva dovuta dai pensionati in tre rate.

sostegno agli iscritti

Fine della storia? Non è detto. L’Associazione Stampa Romana ha annunciato che sosterrà i suoi iscritti nei ricorsi in tribunale.

A fine mese, inoltre, si vedrà se gli editori effettueranno il prelievo anche per tutti i giornalisti attivi.

(nella foto, Marina Macelloni, presidente Inpgi)

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