Il Garante per la protezione dei dati personali ha irrogato e notificato alla Rai la sanzione di 150mila euro per la violazione di alcune disposizioni del Codice della Privacy, del GDPR e delle Regole deontologiche relative ai dati personali nell’esercizio della professione giornalistica. La sanzione si riferisce al procedimento, avviato nel dicembre 2024  riguardante la diffusione di un audio relativo ad una conversazione telefonica tra Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, e sua moglie Federica Corsini, giornalista Rai, mandato in onda l’8 dicembre 2024 nel corso della trasmissione Report. Sempre nel corso della stessa riunione, il Garante ha dichiarato infondato il reclamo di Sangiuliano nei confronti di alcune testate giornalistiche per il contenuto di articoli che avrebbero violato la propria sfera personale e privata.

Questa la reazione di Sigfrido Ranucci, responsabile di Report, oggetto di un attentato intimidatorio il 17 ottobre: “In questi giorni raccolgo solidarietà bipartisan, ma si sta rivelando ipocrita: da una parte solidarietà, dall’altra qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare a altre trasmissioni. Ciò che dico lo affermo con cognizione di causa, e lo si vedrà nelle prossime ore. Chiedo che il Garante europeo verifichi come sta operando il Garante della privacy italiano, perché sembra agire come un’emanazione del governo”.  

“In relazione alle gravissime affermazioni rese dal dottor Sigfrido Ranucci in data odierna nel corso della conferenza stampa al Parlamento europeo di Strasburgo, il Garante Privacy, nella totalità dei componenti, ribadisce l’assoluta indipendenza e trasparenza del proprio operato a difesa della legalità”. A sottolinearlo in una nota è la stessa Autorità, che “si riserva ogni necessaria iniziativa a propria tutela”. 

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