Il Comitato di redazione de la Repubblica ritiene “che questo possa essere il momento giusto per promuovere un grande momento di partecipazione collettiva e popolare, per la pace, la giustizia e il rispetto del diritto internazionale”. Lancia dunque un appello a tutti i giornalisti della testata e alla direzione, poiché “di fronte alla tragedia immane di Gaza e alle violenze in Cisgiordania serve uno sforzo in più, non solo per raccontare – come fatto sinora – ma anche per provare a influire più direttamente sulla realtà”.

collettiva e popolare

Sul quotidiano del 25 maggio è stata pubblicata un’inserzione a pagamento firmata da giornaliste e giornalisti contro ciò che sta accadendo a Gaza. Inoltre al Festival della tv di il Direttore de la Repubblica Mario Orfeo ha portato “una generica proposta di una manifestazione contro la politica criminale del governo israeliano verso il popolo palestinese. Sia il sindacato unitario che l’ordine dei giornalisti stanno facendo sentire la propria voce in tal senso, così anche sempre più ampi settori della politica e della società civile. Come rappresentanza sindacale di Repubblica, e non da oggi, abbiamo più volte affrontato con spirito critico la questione editoriale riguardante ciò che sta accadendo in Medioriente. Crediamo che questo possa essere il momento giusto per promuovere un grande momento di partecipazione collettiva e popolare, per la pace, la giustizia e il rispetto del diritto internazionale. Il nostro giornale, ancora oggi e per fortuna, ha la forza di dettare un pezzo di agenda politica del Paese. Di fronte alla tragedia immane di Gaza e alle violenze in Cisgiordania serve uno sforzo in più, non solo per raccontare – come fatto sinora – ma anche per provare a influire più direttamente sulla realtà. Il giornalismo di Repubblica nasce come impegno civile: dobbiamo esserci, ed è questo il nostro sentito appello a voi tutte e tutti e alla direzione”. 

terroristi e antisemiti

Orfeo ha lanciato la sua proposta dal palco di Dogliani, mentre discuteva con Enrico Mentana, direttore del Tg La7. Ha ricordato che la Repubblica si è fatta promotrice, con Michele Serra, della manifestazione per l’Europa del 15 marzo a Roma.

“Lanciatela voi -ha replicato Mentana- Non ho visto manifestazioni dei grandi partiti per Gaza. Se ci fosse una manifestazione per porre fine immediatamente ai massacri di Gaza, organizzata da forze politiche o da municipalità, io aderirei”. E poi: “Non schierarti con i terroristi, non fare il tifo per loro”, ha detto Mentana a Orfeo.

“Io faccio il giornalista. Essere contro Netanyahu non significa essere antisemita. Mi colpisce che quando gli ebrei dicono cose contro Netanyahu la comunità ebraica li indichi come antisemiti”, ha replicato il Direttore di Repubblica. 

sterminio di un popolo

“Quelli che si stanno compiendo sulla Striscia di Gaza sono crimini di guerra, al di là di quello che è successo il 7 ottobre, quando è stato compiuto uno degli attentati di massa più orribili della storia”, ha aggiunto Mentana, che ha affermato di essere poco interessato ai fischi che qualcuno gli ha indirizzato dal pubblico: “Non si parli però di genocidio perché ancora oggi dal Giordano fino al Mediterraneo vivono più palestinesi che israeliani e poi perché genocidio è la pianificazione sulla carta dello sterminio di un intero popolo, come quello pianificato dagli uomini di Hitler”.

(nella foto, Mentana ce Orfeo a Dogliani)
 

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