(S.A.) La doppia pagina di Repubblica dedicata alla cultura è apparsa il 30 maggio senza immagini. Per denunciare le alte tariffe e i vincoli burocratici imposti da Siae alle riproduzioni di opere d’arte. Il Presidente Siae Salvatore Nastasi ha subito risposto con una proposta “rivoluzionaria”: 4 immagini per ogni articolo di cronaca su carta e online saranno gratis. Un gesto di protesta con risultato immediato (ora la proposta Nastasi dovrà essere approvata dal Consiglio di gestione).

“Questa pagina è chiusa per Siae”, dice il titolo delle pagina 36 e 37 di Repubblica del 30 maagio. Un testo e quattro spazi bianchi: Giorgio Morandi, Natura morta; Pablo Picasso, Le Demoiselles d’Avignon; Henri Matisse, La danza; Alberto Giacometti, L’uomo che cammina. Pubblicare le immagini delle opere sarebbe costato troppo in base al nuovo “Compendio 2024 delle norme e dei compensi per la riproduzione di opere delle arti figurative”. Un gesto forte, da parte di Repubblica, per denunciare le regole imposte dalla Società autori ed editori che detiene il quasi monopolio nella gestione dei diritti sulle opere di ingegno e ha imposto tariffe di riproduzione sempre più elevate, con eccessi di burocrazia che rendono quasi impossibile per giornali e gallerie utilizzare immagini di opere d’arte.

lunga trafila

Dare conto di una mostra, raccontare un quadro o ripercorrere le tappe della storia dell’arte sta diventando un’impresa titanica, racconta Dario Pappalardo su Repubblica. Le redazioni dei giornali sono costrette a intraprendere una lunga trafila per ottenere le liberatorie dagli artisti, dagli eredi o dagli aventi diritto, inviando impaginati in pdf alla Siae con largo anticipo per evitare sanzioni pesanti. Questo processo, che può durare settimane, spesso non porta a risultati concreti.

L’esempio emblematico di questa situazione è rappresentato dalla sentenza del giudice di pace di Lucca del 26 novembre 2023, che avrebbe dovuto stabilire un precedente. In quel caso, su richiesta della rivista Aw ArtMag, il giudice ha ribadito il principio che l’uso delle immagini a fini di critica e discussione è libero, purché non costituisca concorrenza economica. Ma la Siae ha fatto ricorso, continuando a bloccare la libera circolazione delle immagini.

dati essenziali

Le regole imposte nel nuovo “Compendio 2024” prevedono che solo un trafiletto con dati essenziali della mostra possa essere accompagnato da un’immagine, poco più grande di un francobollo, a titolo gratuito. Questo impedisce un’adeguata copertura mediatica e il diritto dei lettori di vedere le opere di cui si parla.

Anche i musei, in particolare quelli d’arte contemporanea, stanno soffrendo. Amaci, l’associazione che li rappresenta, ha aperto un tavolo di discussione con la Siae per chiedere di pagare i diritti d’autore in modo equo. Alcuni musei hanno ricevuto richieste di pagamento per progetti risalenti ad anni fa, con costi sempre più alti per cataloghi, riproduzioni per siti web, manifesti pubblicitari e persino brochure e guide gratuite. Il Museo Morandi, ad esempio, ha dovuto rinunciare alla pubblicazione di una guida gratuita a causa dei costi esorbitanti. Il progetto Raam (Ricerca Archivio Amaci Musei), che rende accessibile online il patrimonio pubblico dell’arte contemporanea italiana, è a rischio. Molti degli autori presenti nel catalogo, viventi o morti da meno di settant’anni, sono tutelati da Siae. Ogni lemma deve essere sottoposto a pagamento e inviato alla Siae per l’approvazione, un processo che sta rallentando l’intero progetto.

“regime più liberale”

Nella stessa mattina dell’uscita dell’articolo di Pappalardo, arriva la proposta del presidente Siae: “Quattro immagini gratis per ogni articolo di cronaca, su carta o online”.

Proposta rivoluzionaria, non solo per l’Italia, ma per l’Europa intera: “Non avevamo mai preso posizione adesso lo facciamo proponendo il regime più liberale d’Europa in fatto di diritto di cronaca”, spiega Salvatore Nastasi. “L’articolo di Repubblica affronta un tema delicato che investe contemporaneamente diritto di cronaca e libertà di stampa e rispetto della norma vigente, anche se datata, sulla tutela della proprietà intellettuale delle immagini. Il tema posto da Repubblica ci impegna ad accelerare e risolvere in maniera chiara e definitiva la questione su cui la Siae sta lavorando da tempo. Nei prossimi giorni proporrò al consiglio di gestione della Società una soluzione che rispetti le norme, ma che consenta di mettersi al passo coi tempi e in linea con le principali nazioni europee. Va infatti ricordato che in Europa ogni Paese tratta questo argomento in maniera diversa”.

Nastasi porta l’esempio del Paese più compatibile col nostro in tema di tutela del diritto d’autore, la Francia, dove per ogni articolo su carta sono consentite due riproduzioni gratuite, ma con una forte limitazione alle dimensioni dell’immagine: “Noi vogliamo invece introdurre il regime più liberale d’Europa in materia. Ovvero la possibilità che qualsiasi articolo che eserciti il diritto di cronaca, su carta o online, possa essere accostato anche a 4 immagini, senza corresponsione di alcunché alla Siae e senza alcuna limitazione di dimensioni”.

(nella foto, pagine 36 e 37 di Repubblica del 30 maggio)

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