”Il Comitato Esecutivo dell’Ordine dei giornalisti condanna con fermezza il brutale
attacco dell’esercito israeliano contro un noto punto di incontro di giornalisti e operatori dei media palestinesi a Gaza. Una strage che si somma all’orrore che si sta consumando nella Striscia nella totale violazione del diritto internazionale ed umanitario”.
Il Comitato Esecutivo – si legge in una nota, ”ha deciso di dare supporto alla raccolta fondi promossa da ‘Operatori e operatrici dell’informazione per Gaza’ a sostegno dei giornalisti palestinesi della Striscia e delle loro famiglie, in particolare quelle in cui si sono avute vittime. Sono oltre 200 i giornalisti palestinesi uccisi dall’esercito israeliano in 21 mesi. A breve saranno rese note le modalità e i dettagli della campagna di solidarietà ‘Alziamo la voce per Gaza’, cui hanno aderito le assemblee di redazione di diverse testate e le
organizzazioni di rappresentanza della categoria”.
luogo di ritrovo
Lunedì 30 giugno l’esercito israeliano ha colpito con un missile un bar sul lungomare della città di Gaza usato come Internet point da molti giornalisti palestinesi, oltre che da attivisti e altre persone del posto in cerca di un luogo di ritrovo per lavorare e stare insieme. Nel bombardamento al bar al Baqa l’esercito israeliano ha ucciso 39 persone, e ne ha ferite più di 50, alcune delle quali in gravi condizioni.
Tra le persone uccise -come racconta Il Post– c’è Ismail Abu Hatab, un noto fotogiornalista palestinese, i cui reportage dalla Striscia di Gaza erano stati esposti in una mostra a Los Angeles lo scorso aprile. Diversi testimoni hanno raccontato che al momento dell’attacco nel bar c’erano decine di persone, tra cui alcuni bambini che stavano festeggiando un compleanno. Il bombardamento ha distrutto la struttura e ha lasciato un enorme cratere nel terreno. Hani Mahmoud, corrispondente di Al Jazeera da Gaza, ha detto che l’attacco è stato compiuto senza alcun preavviso da parte di Israele: per ora l’esercito israeliano non ha commentato.
ordine di evacuazione
L’attacco contro il bar è stato compiuto dopo che domenica l’esercito israeliano aveva emesso un ordine di evacuazione per quasi tutta la città di Gaza e per Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza: il più ampio da quando la guerra è ricominciata, il marzo scorso. Lunedì Israele aveva quindi ricominciato a bombardare pesantemente dopo parecchio tempo diverse zone della città di Gaza e dei suoi dintorni: oltre al bar al Baqa ha colpito vari quartieri residenziali a est della città e il campo profughi di al Shati, sempre nelle vicinanze, oltre a una scuola nel quartiere di Zeitoun, dove alcune famiglie di sfollati avevano cercato rifugio. In tutto i bombardamenti di lunedì hanno ucciso più di 90 persone palestinesi.
(nella foto, al Baqa dopo l’attacco)
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