Il volto più dinamico e innovativo dell’Africa è sottorappresentato nei media italiani. È quanto emerge dalla quarta edizione de “L’Africa MEDIAta”, il rapporto presentato il 24 maggio a Roma da Amref Health Africa-Italia, in occasione dell’Africa Day. Il rapporto è curato dall’Osservatorio di Pavia. Media partner Rai Radio 3.
Tutte le edizioni del rapporto hanno messo in luce la marginalità della comunicazione sull’Africa e sulle persone africane e afrodiscendenti nei media principali. Eppure, vi sono delle potenzialità nuove: le startup tecnologiche africane nel 2021 hanno segnato un +113% di investimenti rispetto al 2020.
guerra e terrorismo
Nel corso del 2022, l’Africa è apparsa in 953 notizie nelle prime pagine di sei quotidiani, ovvero in media 13 volte al mese (-3 rispetto al 2021). Per l’84% le notizie raccontano l’Africa in fatti ambientati in Italia o in altri Paesi occidentali e trattano temi legati alla sicurezza e ai flussi migratori (69,1%). Il restante 16,2% di notizie, ambientate in Africa, si focalizza soprattutto su guerra e terrorismo (36,4%), e poi migrazioni e politica.
Nei Tg analizzati sono state rilevate soltanto 1.174 notizie pertinenti (22% in meno rispetto al 2021), di cui il 74% riguardante i flussi migratori e la gestione dell’accoglienza. L’emergenza migratoria è infatti uno degli argomenti più trattati, soprattutto in relazione a particolari fatti, come il caso della Ocean Viking. Nel 2022 sono diminuite le news su guerra e terrorismo a favore di notizie su viaggi istituzionali di ministri italiani in Africa, forniture di gas, COP27 ed eventi di cronaca, come il caso Soumahoro.
profughi “di comodo”
L’attenzione marginale nei confronti dell’Africa viene confermata anche negli 85 programmi di infotainment (informazione e intrattenimento) analizzati su sette reti televisive: su 61.320 ore trasmesse in un anno sono stati rilevati, in calo rispetto allo scorso anno, 700 riferimenti all’Africa, in media un riferimento ogni 87 ore di programmazione. L’Africa è rappresentata come una sola realtà, caratterizzata da un futuro senza speranza. Inoltre, a seguito dell’inizio della guerra in Ucraina, si nota all’interno dei programmi una narrazione delle migrazioni che distingue tra rifugiati veri in fuga da un’invasione e profughi “di comodo”, come sembrano essere considerati coloro che provengono dal continente africano.
”Le narrazioni sull’Africa sono spesso condite di luoghi comuni e falsi miti che rischiano di condizionare il nostro modo di guardare a questo vastissimo continente: un territorio ricco di differenze quanto di risorse, che appare determinato a conquistare il proprio futuro con ogni mezzo, trovando risposte innovative e all’avanguardia, come documentano diverse analisi tra cui il Global Innovation Index dell’OMPI, e come testimonia ogni giorno anche la nostra esperienza sul campo – dichiara Paola Crestani, presidente di Amref Health Africa in Italia- Da tempo utilizziamo le nuove tecnologie per promuovere e garantire il diritto alla salute in Africa, attraverso azioni e servizi in grado di migliorare la formazione del personale sanitario locale e adottando metodologie di intervento innovative”.
processi di innovazione
Dal rapporto di Amref emerge che di innovazione in Africa sui media italiani si parla poco e spesso nel modo sbagliato. Due dati lo confermano: l’estrema marginalità del tema, presente nelle testate specializzate ma difficilmente nei media mainstream, e la quasi esclusiva connotazione esterna dei cambiamenti, descritti per lo più come conseguenze di progetti esportati dall’Italia o in generale dall’Occidente. Nei 75 programmi televisivi analizzati, in 829 puntate, solo il 6% dei frame (50 frame) è dedicato al tema dell’innovazione e dello sviluppo in Africa.
Tendenza che si conferma anche con l’analisi delle edizioni online e delle pagine Facebook delle 62 principali testate giornalistiche italiane e degli organi di informazione dedicati all’Africa: nel corso dell’anno solo 96 articoli e 28 post su Facebook riguardavano i processi di innovazione in Africa. Di questi, la maggioranza è dedicato al settore economico con focus su progetti di cooperazione che partono dall’Europa, con la percezione di un continente “sotto tutela”. Gli unici esempi di narrazione complessa e continuativa sono le reti per la distribuzione del segnale 5G e le iniziative per il trasporto dei combustibili fossili. Per quanto riguarda invece l’innovazione culturale e artistica questa risulta collegata esclusivamente alla fruizione di eventi di scena in Italia, in Europa o in America.
Amref Health Africa è la più grande organizzazione non governativa che si occupa di salute nel continente africano. Ogni anno assiste oltre 20 milioni di persone, attraverso i suoi progetti. L’Osservatorio di Pavia è un istituto di ricerca indipendente specializzato nell’analisi dei media (web, tv, radio, stampa). Suo obiettivo principale è la salvaguardia del pluralismo sociale, culturale e politico attraverso l’elaborazione di metodologie innovative di ricerca e analisi.