La rata annuale della “ex Fissa” sarà pagata quest’anno con ritardo, entro il febbraio 2026. Fnsi, Fieg e Inpgi hanno rinnovato l’intesa operativa che prevede l’erogazione, entro il mese di febbraio del prossimo anno, della somma di 3.000 euro lordi a tutti i giornalisti e aventi diritto. È stato siglato giovedì 30 ottobre 2025 il nuovo accordo che, anche per il 2025 e al pari di quanto avvenuto negli ultimi anni, apre al pagamento del rateo annuale in favore di giornalisti e aventi diritto alla prestazione del Fondo “Ex fissa”.
Anche per quest’anno sarà l’Inpgi ad erogare la rata ed a provvedere al versamento ed alla certificazione delle relative imposte. L’Istituto gestirà le domande di liquidazione della “ex Fissa”, presentate nel periodo compreso tra il 1° ottobre 2024 ed il 31 dicembre 2025. L’erogazione della prestazione riguarderà, ovviamente, anche tutti i giornalisti che avevano maturato, precedentemente, il diritto alla prestazione. Il pagamento della somma – pari a 3.000 euro lordi, circa 2.000 netti – in favore dei giornalisti e aventi diritto, è prevista entro il 28 febbraio 2026.
Come già avvenuto lo scorso anno, saranno liquidate anche le domande di coloro che, pur avendo presentato (in quanto pensionati) la domanda di “ex Fissa” entro il termine del 31/12/2025, non hanno però ricevuto, entro la stessa data, la liquidazione del primo rateo di pensione e che quindi rischiavano di rimanere esclusi. In questo caso la rata verrà liquidata, ma successivamente alla trasmissione all’Inpgi di copia del primo cedolino di pensione.
Lo slittamento – dichiarato dai firmatari dell’accordo come “eccezionale e solo per quest’anno” – del pagamento a febbraio 2026 (normalmente liquidata tra novembre e dicembre) è conseguenza del cambiamento dell’aliquota di finanziamento del Fondo che – in base all’Accordo di gestione dell’indennità ex fissa, firmato il 24/06/2014 – sarà aggiornata con decorrenza 01/01/2026.
La vicenda dell’”ex Fissa” è un capitolo amaro per molti giornalisti. In base a un accordo fra sindacato ed editori doveva premiare -quasi una seconda liquidazione- i giornalisti che lavoravano per più di 15 anni in una stessa azienda, ma il Fondo appositamente costituito con versamenti periodici degli editori, a un certo punto si è rivelato insufficiente e, senza alcun provvedimento prima che ciò avvenisse, ha lasciato scoperti tutti coloro (oltre 2000, con un credito medio di 58mila euro) che sono arrivati dopo. Un meccanismo che ha premiato molte alte cariche del giornalismo che hanno riscosso Fisse milionarie.




