“Viaggio alla fine del mondo” si intitola il numero di settembre di Donne Chiesa Mondo, il mensile dell’Osservatore Romano, diretto da Rita Pinci. Si parte dalle prime parole di Papa Francesco: “Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo… “.

“Non esclusivamente espressione di modestia e sorpresa -scrive Ritanna Armeni nell’editoriale (‘Dalle periferie al centro, la Chiesa dei margini’)- ma annuncio e visione. Il primo papa non europeo della storia della Chiesa sottolineava la sua provenienza dai margini del mondo, dai luoghi che non contano o contano poco. Indicava una strada”. 

Può la periferia finalmente diventare centrale, possono i margini acquistare un protagonismo, e allargarsi fino a invadere il centro e diventare tutt’uno con esso? Possono cambiare la Chiesa, rinnovarla? E oggi da chi sono costituiti i margini? Chi sono i protagonisti che dalla periferia annunciano un cambiamento? Sono queste le domande che si è posto e ha posto Donne Chiesa Mondo. Ragionando sui diversi concetti di “periferia”: geografica, esistenziale, spirituale e religiosa, “di genere”. 

Fra gli approfondimenti del fascicolo, un reportage di Marie-Lucile Kubacki sulle Cattoliche in Mongolia, Antonella Mariani racconta Christa, la religiosa che opera ai confini tra Messico e Usa e Maria Soledad, la suora che incontra Dio nelle migranti tra Colombia e Venezuela. Lucia Capuzzi parla delle comunità ecclesiali di base in America Latina, la stessa Armeni scrive di Teresa Forcades, “dalla parte degli scartati”. Donatella Parisi dà spazio alle rifugiate del Centro Astalli di Roma, Vito D’Ettorre racconta Oleksia, la suora driver sotto le bombe in Ucraina. Andrea Tornielli scrive “Gesù, l’Uomo che ha scelto le frontiere”.

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