di FRANCESCO GUIDOTTI

Abbonarsi a un giornale online è un meccanismo abbastanza semplice, un paio di clic.

Ma disdire l’abbonamento si rivela spesso un processo complicato e tortuoso.

Dal momento che si accede a un sito web di informazione è possibile trovarsi davanti a un paywall, un “muro” che impedisce di leggere gli articoli, oppure trovare una finestra che blocca la lettura e per proseguire è necessario sottoscrivere un abbonamento.

Una volta abbonati però cancellare il proprio abbonamento può essere un percorso a ostacoli.

non online

Repubblica e La Stampa appartengono allo stesso gruppo editoriale Gedi e, in entrambi i casi, disdire il proprio abbonamento non è immediato come sottoscriverlo e non si può fare online.

Come cancellare l’abbonamento da Repubblica viene spiegato nella pagina FAQ (Frequently Asked Questions, cioè le risposte alle domande più frequenti degli utenti) sul sito: “Puoi disdire l’abbonamento chiamando il numero 0689834120 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 21 e il sabato dalle 9 alle 15, festivi esclusi. […] Oppure inviando una PEC all’indirizzo recesso.abbonamentidigitali@pec.gedidigital.it, specificando l’oggetto e la User ID necessaria a identificare i Servizi di cui si chiede la disattivazione”.

Quindi la disdetta può avvenire solo tramite chiamata o invio di una PEC. E lo stesso vale per La Stampa.

“in ogni momento”

La situazione non cambia molto per l’abbonamento al Corriere online. Le informazioni si possono trovare accedendo alla pagina del Corriere Termini e condizioni; qui c’è una sezione (la 4.3) che spiega come si può eliminare il proprio abbonamento: “L’utente potrà disattivare l’Abbonamento in ogni momento e senza costi aggiuntivi contattando il customer care al numero 0225844190 attivo nei seguenti orari dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 20.30, sabato dalle ore 9 alle ore 15 oppure inviando un fax al numero _02 2588.3625 o una PEC a abbonamenti.digitali@rcs.legalmail.it”. In questo caso per il Corriere a chiamata e PEC si aggiunge la possibilità di disdire tramite fax.

Questi procedimenti di cancellazione generano problemi tra lettori e lettrici e inevitabili lamentele. Lo evidenziava, ad esempio, lo scrittore e finalista dello Strega Jonathan Bazzi in un tweet: “Per abbonarsi al digitale de @LaStampa basta la carta di credito, per annullare l’abbonamento vogliono una PEC (!) con fotocopia dei documenti, un fax (!!) oppure una telefonata a un centralino dove si resta in attesa dei gran quarti d’ora senza che nessuno risponda. Ma che è?”. Aveva twittato in modi simili anche il giornalista Giampaolo Cerri: “Dunque, mandi una pec a @repubblica per disdettare un abbonamento. No, dico, una pec. E loro rispondono che per farlo devo allegare una foto del mio documento di identità – fronte-retro – in allegato”.

Appare più semplice disdire su altri giornali. Il Sole 24 Ore, ad esempio, prevede la cancellazione online: “La richiesta di disdetta di tacito rinnovo dell’abbonamento dovrà essere inserita dall’utente, […] accedendo tramite le sue credenziali alla propria area personale del sito www.ilsole24ore.com > Il mio Account > Abbonamenti e altri acquisti cliccando sul bottone ‘Disdici rinnovo automatico’”. Modalità simili sono applicate anche dalla Verità (si può annullare dalla pagina dell’account personale), così come per i giornali La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno del gruppo editoriale Monrif: “il Cliente potrà disdire […] accedendo tramite le sue Credenziali alla propria area personale del Sito o dandone comunicazione alla Società inviando una email all’indirizzo abbonamenti@quotidiano.net”.

lettori prigionieri

La disattivazione dell’abbonamento per Domani non prevede un meccanismo molto diverso: “L’utente potrà disattivare l’Abbonamento […] inviando una mail all’indirizzo abbonamenti@editorialedomani.it o una PEC a editorialedomani@legalmail.it, […] oppure seguendo le modalità di disattivazione presenti sul Sito”.

Alcune di queste regole provocano frustrazioni da parte di lettori e lettrici, perché diventano prigionieri di una situazione creata spesso a loro insaputa nel momento della sottoscrizione dell’abbonamento.

Si tratta di una pratica, quella di creare sistemi complicati, adottata non solo da giornali italiani ma presente anche in altre nazioni e che potrebbe generare problemi: una persona che ha dovuto faticare molto per cancellare il proprio abbonamento molto difficilmente tornerà ad abbonarsi in futuro, e potrebbe fare cattiva pubblicità a conoscenti e amici sconsigliando l’acquisto del servizio. 

(nella foto, un fax)

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