Pezzi pagati dieci euro lordi. E pagati con grande ritardo. E’ quanto denuncia il Comitato di redazione del Corriere della Sera con un comunicato anche sull’edizione online del quotidiano il 20 maggio 2025. L’Editore Urbano Cairo replica: i collaboratori sono tanti, dobbiamo effettuare i controlli necessari e comunque le nostre tariffe sono più alte che in altri media.
“Nel giorno dello stacco dei dividendi agli azionisti, oltre 22 milioni di euro solo al presidente di Rcs MediaGroup Urbano Cairo -si legge nel comunicato sindacale- il Cdr del Corriere della Sera per l’ennesima volta è chiamato a denunciare pubblicamente ritardi nei pagamenti ai collaboratori della testata, sia quelli a co.co.co sia quelli con partita Iva. È inaccettabile che i lavoratori più fragili del sistema Corriere, e al contempo essenziali per la produzione quotidiana del giornale, continuino a subire disagi per mancanze non imputabili a loro”.
decisioni accentrate
Sostiene il Cdr che “da quando il presidente Cairo ha assunto la guida del gruppo, l’accentramento delle decisioni amministrative ha finito per rallentare drasticamente l’iter dei pagamenti. Da alcuni anni si verificano ritardi nei compensi per i collaboratori pagati a pezzo, che ricordiamo in molti casi non superano i dieci euro lordi. In passato ci sono state fornite vaghe motivazioni tecniche. Oggi il problema si ripresenta e non sono arrivate nemmeno le spiegazioni. Diversi collaboratori non hanno ancora ricevuto i pagamenti, scaduti contrattualmente il 30 aprile, relativi agli articoli pubblicati a febbraio. Nonostante le richieste del Cdr non è arrivata nessuna comunicazione ufficiale e nessuna spiegazione. Non è stata fatta nemmeno alcuna previsione di quando i pagamenti verranno effettuati. Non solo: tra pochi giorni andranno in scadenza anche i compensi per il mese di marzo e a questo punto non è chiaro se verranno onorati nei tempi dovuti”.
macchina complessa
L’Editore risponde che “il Cdr ha ricevuto nelle sedi opportune i chiarimenti tecnici sul tema del pagamento dei collaboratori. Una macchina complessa e articolata come quella del Corriere della Sera, che ha un numero elevato di collaboratori, comporta tempi di controllo e di verifica adeguati. I collaboratori sono pagati sulla base dei contratti in essere, con importi mediamente superiori al mercato editoriale anche in riferimento all’attuale contesto di trasformazione”.
(nella foto, Urbano Cairo)