Prima notizia: Il Sole 24 Ore chiude il bilancio con un utile significativo. 

Seconda notizia: i risultati sono ottenuti anche con formazione ed eventi. Il giornale rischia di diventare vetrina di iniziative estranee all’informazione: marketing, pubblicità, formazione.

Il documento pubblicato sul giornale del 30 aprile è una sintesi dell’intervento del Comitato di redazione all’assemblea degli azionisti di lunedì 29 aprile. Fotografa con nettezza alcune tendenze del giornalismo, in Italia in particolare, dove le Aziende editoriali investono meno sulla produzione di notizie che su altri nuovi rami d’azienda. Il Cdr sottolinea anche l’aumento dei compensi dell’amministratrice delegata e dei top manager, mentre quelli dei dipendenti perdono valore. 

L’Editore ha risposto rivendicando i successi economici e la preservazione dell’identità del giornale in ogni nuova attività. 

Vediamo punto per punto. 

CONTI A POSTO. “Dopo molti anni -scrive il Cdr- un bilancio del gruppo chiude con un utile significativo, almeno per i nostri standard. Un segnale positivo da accogliere con favore e consolidare”. Segno più a 7,7 milioni di euro.

NOVE PER CENTO. “Un risultato ottenuto anche grazie all’utilizzo di strumenti di riduzione di tutti i costi. L’area publishing (gestione editoriale) ha visto la contrazione dei costi diretti del 3% (1,2 milioni). Il costo del lavoro è diminuito in maniera ancora più netta, sia in percentuale, quasi il 9%, sia in valore assoluto (-3,7 milioni). Grazie all’applicazione su tutti i dipendenti, sui giornalisti in particolare, di tutti gli ammortizzatori disponibili, dalla cassa integrazione ai prepensionamenti”. 

ORGANICO GIU’. “In dieci anni l’organico dei giornalisti del quotidiano è diminuito di quasi il 25%, passando da 230 a 177, un calo con riflessi problematici, dalla difficoltà a fare fronte a carichi di lavoro aumentati, alle sempre più accentuate disparità di reddito tra colleghi”.

MANAGER SU. Emerge “l’aumento della remunerazione sia dell’amministratrice delegata, sia della prima fila dei manager, sia del consiglio di amministrazione. A fronte di una diminuzione di quasi tremila euro della retribuzione media del dipendente Sole 24 Ore. Nulla di illegittimo ovviamente, per il raggiungimento degli obiettivi cui era legata la parte variabile della remunerazione, ma un supplemento di riflessione sull’opportunità di passare già alla cassa per conti ampiamente sorretti dai tagli ai dipendenti sarebbe stato necessario”.

AREE PRINCIPALI. Il gruppo -scrive il Cdr- rivendica il suo primato multimediale nell’informazione economica, finanziaria, normativa e quindi accetta a parole la sfida per la conservazione e rilancio di un’identità dedicata all’informazione. “Nei fatti, l’informazione conta sempre meno. Dai principali dati di sintesi del gruppo nell’esercizio 2023 l’enfasi viene messa sullo sviluppo dei prodotti dell’area servizi professionali e formazione e sul buon andamento dell’area eventi (8 milioni di ricavi)”. 

FIGURE ANCILLARI. Le redazioni sono chiamate a fornire apporti alle aree formazione ed eventi “senza riconoscimento del valore prodotto, con richieste ormai sempre più spesso estranee a consapevolezza del ruolo, della figura stessa del giornalista, in una posizione sempre più spesso ancillare”.

DUE ASSENZE. “L’area publishing, tuttora centrale nell’economia dei conti (103 milioni di ricavi), soffre per una assenza di strategia storica, per una mancanza di investimenti, per un deficit di attenzione che si riflette sui risultati. La diffusione segnala una diminuzione sia sul versante carta, -6%, sia su quello digitale, -2 per cento. In contraddizione rispetto a ogni asserita volontà ‘digital first’ prosegue la diminuzione dei browser unici sul sito, -10 per cento”.

BIGLIETTO DA VISITA. Il Festival dell’economia di Trento, biglietto da visita del gruppo, “è il simbolo di una realtà che confina l’informazione a un ruolo marginale, in un provincialismo che non meritiamo. Con decine di giornalisti in trasferta per decine di pagine prodotte, in larga parte per fare fronte a richieste autoreferenziali”.

INIZIATIVE ESTRANEE. La redazione è priva da anni di un corrispondente dagli Stati Uniti (le sedi di corrispondenza sono solo due, con una terza aperta da poco, in India, “a condizioni ai limiti del tollerabile”). “Naturalmente l’organizzazione di un Festival dell’economia da parte del primo giornale economico del Paese ha molto senso, ma poco ne ha l’attuale realizzazione. E allora il timore di un giornale solo vetrina di ogni iniziativa estranea all’informazione (dal marketing, alla pubblicità, alla formazione) è tutt’altro che infondato, piuttosto realtà di ogni giorno”.
RITORNO ALL’UTILE. La risposta dell’Editore parte dal ritorno all’utile nel 2022 – al netto di partite non ricorrenti – dopo 14 anni, “continuato nel 2023 con un risultato molto positivo, come testimonia anche il provvedimento con cui Consob ha recentemente disposto l’uscita della Società dalla cosiddetta ‘Grey List’”.

PILLARS E BRAND. Il Gruppo “è orgoglioso di avere dato prova di continuità nella costruzione di un business sempre più sostenibile e multimediale in linea con i tre pillars di sviluppo, ‘digitalizzazione’, ‘internazionalizzazione’ e ‘valorizzazione del brand’”. 

MANAGEMENT E STAKEHOLDERS. “Un risultato a cui hanno dato vita in primis le persone ed il management che le ha guidate verso il raggiungimento di obiettivi sfidanti, nell’interesse di tutti gli stakeholder del Gruppo e nel rispetto delle politiche approvate. La storia de Il Sole 24 Ore, iniziata oltre 150 anni fa, continua a rinnovarsi e a evolversi, ma sempre mantenendo inalterate la propria identità e autorevolezza, sia attraverso le pagine del Quotidiano, sia attraverso le diverse iniziative e attività che compongono, una per una, l’anima di questo importante e storico Gruppo italiano”.

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