Stefano Bandecchi si cancella dall’Albo dei giornalisti pubblicisti. La decisione del segretario di Alternativa Popolare, sindaco dimissionario di Terni, è stata annunciata martedì 13 febbraio 2024.

In un’intervista a Tag24, Bandecchi ha detto: “L’Ordine dei giornalisti è anti libertario. La libertà di espressione e di parola sono negati dall’Ordine dei giornalisti che, per la terza volta, mi mette sotto indagine. Ho scritto una lettera sintetizzabile in questo modo: mi sono rotto i coglioni di venire da voi ogni due mesi, riprendetevi il tesserino e per favore cancellatemi dall’albo”.

Al Consiglio di disciplina del Lazio ha scritto una lettera che ha per oggetto: “Cancellazione per rottura di palle dall’albo dell’ordine dei giornalisti”. Testo: “Sarei lieto ed entusiasta di poter uscire dall’Ordine dei Giornalisti dato che tale Ordine non rappresenta a mio avviso la libertà di espressione e di idee tanto meno di linguaggio ed è, in ultimo, un po’ ottuso. Trovo altresì inquietante apprendere che la libertà del pensiero sia vincolata dall’ordine costituito, oggettivamente non so esattamente nemmeno da chi. Detto ciò siccome non ho tempo da perdere con voi ogni due mesi vi pregherei di cancellarmi immediatamente dal vostro Ordine in modo da poter esprimere liberamente mie idee politiche, i miei pensieri personali senza vincoli e con il linguaggio da me preferito, in base ai miei interlocutori e alla loro intelligenza”. Firmato: Stefano Bandecchi uomo libero finalmente ex giornalista. Bandecchi ha inviato questa “dichiarazione di guerra” all’Ordine di Roma, “con il cuore rivolto all’ordine Umbro che mai ha smesso di rompere le palle. Così sarò libero di fare il giornalista vero e non il lecca ordine”.

Stefano Bandecchi davanti al Consiglio di disciplina dell’Ordine del Lazio è accusato di “comportamento inammissibile, sessista, becero, omofobo  che viola i valori alla base della professione e lo stesso Manifesto di Venezia, oltre che l’articolo 5 bis del Testo Unico”. Bandecchi è iscritto all’Ordine dei giornalisti del Lazio come pubblicista. Le commissioni Pari opportunità di Fnsi, Usigrai, Ordine dei giornalisti e l’associazione GiULia hanno inviato al Consiglio dei giornalisti del Lazio un esposto-denuncia, chiedendo di valutare se il linguaggio usato davanti al Consiglio comunale non violi gravemente il codice deontologico della categoria. 

Stefano Bandecchi è stato già sanzionato due volte(avvertimento e censura) negli ultimi mesi dal Consiglio di disciplina del Lazio.

Gli ultimi fatti sono avvenuti in una seduta del consiglio comunale, il 22 gennaio. Durante la discussione di un atto proposto dalle minoranze sulla violenza di genere, la consigliera Cinzia Fabrizi (Fratelli d’Italia) ha criticato le dichiarazioni rilasciate da Bandecchi lo scorso novembre, quando sostenne, tra l’altro, che “chi non ha mai tradito la fidanzata non è normale”. 

Bandecchi ha replicato a Fabrizi: “lo so che tutti gli italiani maschi mi hanno capito, almeno quelli normali ovvero sani di mente. E tutte le femmine normali mi hanno capito. Detto questo, è vero che l’Italia è piena di imbecilli e io capisco che per qualcuno sia un problema capire le mie parole che rivendico tutte, una per una. Un uomo normale guarda il bel culo di un’altra donna e forse ci prova anche. Poi se ci riesce, se la tromba anche. Se poi non ci riesce, invece torna a casa. Ora, offendetevi quanto cazzo volete, ma questa è la mia idea”.

L’8 febbraio ha annunciato che entro venti giorni avrebbe lasciato la carica di sindaco di Terni: “Dimissioni di carattere politico”.

Il 12 febbraio si è saputo che Bandecchi è indagato per resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso di un consiglio comunale il sindaco ebbe focosi scambi con un consigliere di Fratelli d’Italia, Orlando Masselli, poi si fece strada verso un altro esponente dello stesso partito, Marco Cecconi. Bandecchi venne trattenuto da un vigile urbano e da altre persone intervenute per calmare gli animi, fra le quali anche il vice sindaco Riccardo Corridore.

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