Stefano Feltri, già direttore di Domani dalla fondazione (settembre 2020) fino all’aprile 2023, indica una nuova strada al giornalismo. Quella delle newsletter personali, con un pubblico fedele e sostenitore economico. 

Dopo l’uscita dalla stanza da Direttore, Feltri si è impegnato nella newsletter Appunti. Ora ha deciso di lanciare una sottoscrizione. Come in altri Paesi è diventato normale.

“Buongiorno a tutte e tutti -scrive Feltri agli iscritti ad Appunti- Qualche mese fa mi sono trovato, per la prima volta da 15 anni, senza più un giornale. Ho investito un po’ di tempo ed energie su questo progetto di Appunti, la newsletter, che è anche un sito, un podcast, una comunità, come esperimento. Poi Appunti ha iniziato a crescere e a reclamare un po’ più di attenzioni, anche se in parallelo aumentavano anche i miei impegni professionali: l’Università Bocconi, Vanity Fair, Style Magazine del Corriere della Sera, la trasmissione “Le parole dell’economia” su Radio3, la tv”.

indipendenza e marchi

La piattaforma Spreaker ha incluso il podcast di Appunti nella sua selezione Prime, cosa che ha portato più visibilità e ascoltatori (il podcast rimane gratuito). Adesso Feltri ritiene sia il momento di investire un po’ su Substack, piattaforma internazionale di newsletter personali.

“C’è molto bisogno di informazione indipendente -continua Feltri- La scarsa indipendenza è conseguenza del modello di business: i fondi pubblici ti rendono dipendente dal governo, poiché i giornali oggi non rendono molto e quasi sempre sono in perdita, di solito chi ci investe si accolla le perdite perché ha qualche obiettivo non imprenditoriale (visibilità, lobbying, accesso alla politica…). Anche le nuove forme di informazione social hanno dipendenze vincolanti, pur se meno percepibili: sono dipendenti dai marchi con cui collaborano, dalle community che vogliono sempre essere rassicurate e mai turbate…”.

ricerca di sostenibilità

Tocca poi un aspetto molto contemporaneo: “Il rapporto di fiducia tra lettore e produttore di informazione è ormai personale. Il lettore si fida del singolo giornalista, non della testata. O meglio, può fidarsi di una testata perché lì lavora un giornalista di cui si fida”.

E il punto chiave, la sostenibilità: “Lo scambio economico nel mondo dei media quando è volontario (abbonamenti, sottoscrizioni) è una forma di sostegno, una manifestazione concreta di adesione, molto più che l’acquisto di un bene o un servizio, visto che l’offerta è praticamente illimitata. Lo scambio economico involontario, cioè la pubblicità, permette di finanziare soltanto contenuti di bassa qualità perché i click rendono poco, ma richiedono elevati volumi. Oppure finanzia veri imbrogli, come contenuti all’apparenza giornalistici ma di fatto concordati e prodotti nell’ambito di partnership commerciali non dichiarate”. 

nomi importanti

Qui in Italia siamo indietro, ma negli Stati Uniti molti giornalisti importanti hanno lasciato le loro testate con milioni di lettori per spostarsi su Substack, dove hanno numeri più bassi: qualche decina o centinaia di migliaia di iscritti, ma molto più motivati dei passivi fruitori di media tradizionali. Andrew Sullivan, Noah Smith, Matt Stoller, Matt Taibbi… :Già ora Appunti mi consente di raggiungere un numero di lettori comparabile o superiore a quello di un giornale di opinione, ma con un calore e un riscontro da parte dei lettori molto superiore a quello che di solito si sperimenta in testate tradizionali. E, soprattutto, con una piena indipendenza nella scelta degli argomenti, delle lunghezze, delle polemiche”.

In questo momento -dice Feltri- Appunti ha circa 6.000 iscritti alla newsletter, ma alcuni articoli vengono letti da 15.000 persone, o molte di più considerando che alcuni siti chiedono di ripubblicare i contenuti sulle loro piattaforme. Ho pensato allora di provare a aprire Appunti al sostegno economico dei suoi lettori e lettrici”.

gattini e gossip

Le ragioni sono due: “La prima è che abbiamo già fatto – come giornalisti e come lettori – l’errore di scommettere sull’informazione gratuita, a inizio degli anni Duemila: è stato un disastro, con gattini e gossip che hanno eroso lo spazio per le notizie e le analisi. La seconda è che la mia formazione economica mi impone di avere fiducia nel mercato: se ci sono molte persone disposte a sostenere Appunti, allora anche per me sarà più sensato e interessante investirci energie. O magari invece no, Appunti piace gratis così, senza impegno, e allora è giusto che rimanga una parte residuale del mio nuovo percorso professionale”.

Cosa avranno in più gli abbonati rispetto agli iscritti? Per il momento, ci saranno alcuni articoli particolarmente approfonditi che gli iscritti potranno vedere in versione ridotta e gli abbonati in modo completo. Inoltre, una volta al mese, una chiacchierata digitale con gli abbonati, all’inizio solo con Feltri e poi magari con altri ospiti esterni: “Nei pezzi lunghi per abbonati, però, vorrei dedicarmi a questioni più delicate che riguardano il potere italiano, dalla politica all’economia. Mentre negli articoli per gli iscritti gratuiti tratterò questioni più generali. Vorrei poi introdurre per gli abbonati una selezione ragionata di contenuti, per approfondire senza perdersi nell’universo digitale: podcast, libri, fumetti. Le cose più interessanti nelle quali mi imbatto e che ho letto/visto/ascoltato per voi”.

da 5 euro a 350

Appunti in questi mesi ha potuto contare anche su alcuni collaboratori. Poiché questi contributi arrivano a titolo gratuito, continueranno a essere gratis.

La quota di abbonamento mensile sarà molto bassa, chi vuole sostenere Appunti in modo più consistente può scegliere il contributo annuale oppure quello da “fondatore”: “In tutti i casi casi avrete la mia più profonda gratitudine, soprattutto per la fiducia dimostrata. L’indicazione è di 5 euro mensili, 50 annuali, 350 come sostenitori.

Professione Reporter

(nella foto, Stefano Feltri)

17 Commenti

  1. Al di là della stima per Stefano Feltri, l’idea di “Appunti” è interessante perché è un’altra voce indipendente sul WEB e di queste voci serie in più ne abbiamo, maledettamente, bisogno!
    Credo che mi abbonerò, sperando di leggere e riflettere e partecipare a discussioni interessanti…
    Buon Lavoro
    Carlo

  2. Molto interessante, io però sul funzionamento del mercato in generale, da laureata in economia , avrei più di una obiezione…cordiali saluti e auguri.

  3. Un ottima scelta, infatti io delle notizie delle tv sia pubbliche che private non le ascolto quasi più, perché non mi sento rappresentato. Vedo invece delle notizie, anche sui giornali, tutti di parte. E questo mi toglie la voglia di ascoltarli. Voglio un giornale che parli apertamente e dica la verità.

    • Grazie della fiducia. Appunti non sarà un giornale ma un progetto diverso: sito, newsletter, podcast. Poche cose ma molto approfondite. E un rapporto diretto con la comunità, per evitare lo spreco di energie e tempo tipico dei giornali costretti a coprire sempre tutto, anche quando interessa molto poco al pubblico

      https://appunti.substack.com/

  4. Ma come fa a essere indipendente Feltri che è sempre stato di sinistra?io vorrei trovare veramente qualcuno indipendente e crederci ma che non centri la politica o ideologia di destra sinistra o centro ….ma l essere imparziali…purtroppo non esiste e manca questo ….e credo che Feltri non può essere imparziale……peccato

    • Caro Antonio,

      l’indipendenza è sia economica che intellettuale. Economica significa non dover dipendere da altri per decidere cosa scrivere, intellettuale che si considerano tutti i punti di vista e si ponderano pro e contro. Poi ognuno ha le sue preferenze e i suoi valori, solo gli apatici e i cinici non ne hanno, ma quello che conta è essere intellettualmente onesti. L’imparzialità non esiste, anche solo per il fatto che il tempo è una risorsa scarsa e se mi occupo di un argomento sto decidendo, in modo non certo imparziale, di ignorare tutti gli altri

      https://appunti.substack.com/

  5. Si può essere indipendenti ed essere di sinistra, mi riferisco al sig. Antonio, importante è non dover rispondere alle aspettative di un proprietario di giornale o di un certo partito. Chiunque di noi può avere idee di destra i di sinistra ed essere ugualmente indipendente.

  6. Penso che Stefano Feltri sia un “ signore “ del giornalismo …. Ha lavorato sodo e ha creduto in ciò che faceva anche se poi qualcuno gli avrà di certo voltato le spalle . Pazienza . La vita riserva a tutti delle sorprese . La differenza la fa la forza e l’ impegno che ci mettiamo nel superare le avversità . E Stefano Feltri non si è perso d’ animo ….. Grazie

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