Roberto Napoletano, l’ex direttore del Sole 24 Ore ora alla guida del Quotidiano del Sud, imputato per presunte irregolarità nei conti del Gruppo editoriale nel periodo in cui era ai vertici, è stato assolto in secondo grado con la formula “per non aver commesso il fatto”. In primo grado era stato condannato a 2 anni e mezzo.
La nuova sentenza è della seconda Corte d’Appello di Milano che ha rigettato la richiesta con cui la Procura generale aveva proposto la conferma della sentenza di condanna a 2 anni e 6 mesi del Tribunale.
statuizioni civili
I giudici hanno anche revocato tutte le statuizioni civili. Le motivazioni sono previste entro 90 giorni.
“Giustizia è fatta dopo sei anni di ingiuste sofferenze per un’accusa totalmente infondata che è stata finalmente riconosciuta come tale e con una decisione che ci auguriamo sia definitiva. Sin dall’inizio di questa vicenda abbiamo fermamente sostenuto la correttezza delle condotte di Roberto Napoletano, che ha sempre e soltanto esercitato il proprio ruolo di direttore editoriale del Sole 24 Ore nel suo modo appassionato e sempre rigoroso”, ha detto Guido Carlo Alleva, legale di Roberto Napoletano.
“non rispondenti al vero”
Per l’accusa, l’ex direttore, assieme all’ex amministratore delegato Donatella Treu e all’ex presidente Benito Benedini, che avevano patteggiato rispettivamente a un 1 anno e 8 mesi e 300mila euro e a 1 anno e 6 mesi e 100mila euro, “al fine di assicurare a se stessi e a terzi un ingiusto profitto” avrebbe esposto nella semestrale del giugno 2015, nel resoconto intermedio del settembre successivo, nonchè nel bilancio del dicembre dello stesso anno, “fatti materiali non rispondenti al vero sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società”. In particolare, Napoletano era accusato di aver gonfiato i dati delle vendite del quotidiano.
Napoletano si è rifiutato di patteggiare perché ha sempre affermato la sua estraneità alle accuse.
(nella foto, Roberto Napoletano)
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