I giornalisti pensionati dell’Ungp-Fnsi sono contrari all’utilizzo di prepensionati e pensionati nelle redazioni da parte di alcuni Editori e Direttori, anche in funzione di addetti ai desk e alle line, nelle stesse aziende in cui hanno avuto l’ultimo rapporto di lavoro. “Si tratta -si legge in una lettera aperta Ungp ai Comitati e Fiduciari di redazione- di una pratica vietata da circolari dell’Inps”. Le stesse circolari non escludono però che i pensionati possano lavorare nelle redazioni di gruppi e aziende dove non hanno prestato opera da attivi. Secondo Ungp anche “questo lavoro attivo sottrae posti di lavoro ai giovani e noi lo riteniamo allo stesso modo non legittimo”.
Paolo Serventi Longhi, presidente Ungp scrive per “esprimere grande condivisione per il documento approvato all’unanimità da Fnsi e Cdr. In particolare condividiamo il forte richiamo all’esigenza di rinnovare il contratto, la preoccupazione per lo stato delle relazioni sindacali in molte aziende, la necessità di contrastare il precariato giornalistico e le violazioni contrattuali”.
Serventi sollecita poi “colleghe e colleghi in via di pensionamento a mantenere l’iscrizione al sindacato anche dopo la fine del rapporto di lavoro. Purtroppo il passaggio dall’Inpgi all’Inps della gestione previdenziale principale dei giornalisti rende più difficile il mantenimento dell’iscrizione che va richiesta alle Associazioni regionali di Stampa. Non esiste alcun conflitto generazionale tra noi. Giornalisti attivi e pensionati devono collaborare per rendere più forte la Fnsi e dare certezze al futuro della professione”.

(nella foto, Paolo Serventi Longhi)

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