I giornali italiani si occupano più di come gli stranieri parlano dell’ondata di calore che dei suoi effetti. “L’Italia soffoca per le alte temperature, ma i suoi media sembrano essere più interessati a come il caldo estremo viene riportato dai giornali esteri che a scavare a fondo sugli effetti, in un Paese considerato fra i più vulnerabili in Europa per la crisi climatica”. E’ l’attacco di un pezzo sul Guardian del 17 luglio. 

Molte testate -ad esempio- sono rimaste particolarmente colpite dal titolo del New York Times che chiamava Roma “the Infernal City “, gioco di parole rispetto alla “Eternal City”. Il Guardian sottolinea che quel giorno, 17 luglio, i giornali italiani parlano dell’anticiclone con temperature vicino al record europeo di 48 gradi in Sardegna, Puglia e Sicilia, ma gran parte delle prime pagine aprono con la “bufera” causata dal vice primo ministro Salvini che chiede un amnistia per gli evasori fiscali. 

Scrive il Guardian che i giornali orientati a destra come Giornale, Verità e Libero, già di proprietà o influenzati da Silvio Berlusconi, ora “fanno da ‘portavoce’ al governo di Giorgia Meloni, la cui strategia nell’affrontare la crisi climatica è blanda”. Il Guardian cita poi Carlo Cacciamani, capo dell’Agenzia nazionale per la meteorologia e la climatologia: “L’anticiclone della scorsa settimana è stato ben seguito da quotidiani come la Repubblica e Il Corriere della Sera, ma in generale la copertura dei media mancava di una visione approfondita. C’è bisogno di maggiori spiegazioni su cosa sta accadendo e su cosa lo ha causato”. Cacciamani sostiene che il tema della crisi climatica viene dimenticato dopo l’emergenza di un evento meteorologico estremo: “Durante i periodi normali, il tema deve invece avere la priorità: abbiamo bisogno dei media più che mai, e il processo implica molto di più che dare semplicemente notizie ‘shock’ al momento di un evento”.

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