di ROBERTO SEGHETTI

E così ora abbiamo un contratto di lavoro giornalistico che per la prima volta non fa capo alla Federazione Nazionale della Stampa. A firmarlo è stata una nuova organizzazione, la Figec, una sigla guidata da vecchie conoscenze del sindacato dei giornalisti rimaste in minoranza nella Fnsi e che si sono riunite sotto il cappello della Cisal, Confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori. Il contratto riguarda i dipendenti dei periodici rappresentati dall’Uspi, l’Unione stampa periodica italiana, e anche in questo caso c’è stata una diversificazione tra editori dello stesso segmento. 

Potrebbe sembrare solo una vicenda legata ai rapporti personali, di idee sindacali e di potere, insomma una delle solite beghe nel nostro piccolo mondo antico, ma non è così. La notizia che abbia valore giuridico un contratto nazionale non firmato dalla Fnsi può essere un accidente destinato a rientrare nell’alveo della pluridecennale storia del sindacato unitario dei giornalisti, ma potrebbe anche rivelarsi una novità foriera di ripercussioni sull’intero mondo dell’informazione, anche se i colleghi delle grandi testate di Tv, carta, radio e web possono pensare che, nella loro condizione di nobiltà, de minimis non curat praetor.

significato politico

Prima di affrontare il significato per così dire politico e potenziale della vicenda è bene cominciare dai dati di fatto, dal testo del contratto che è stato firmato da Figec e da Uspi, che recepisce una precedente intesa Cisal-Uspi e che va a coprire lo stesso ambito produttivo di un vecchio accordo firmato dalla Fnsi con l’Uspi e di un nuovo testo siglato da Fnsi con l’Associazione nazionale della stampa online e della federazione italiana settimanali cattolici.

In diverse parti questi accordi sono sovrapponibili, perfino nella numerazione degli articoli, ma le differenze ci sono e non sono di poco conto. 

Secondo il mio modesto parere, la differenza più importante riguarda ciò che manca all’inizio e alla fine. Nell’accordo firmato dalla Figec all’articolo 1 manca infatti la previsione di applicare ai giornalisti il contratto pieno Fnsi (stipendi e regole) quando la testata sia sì locale, ma in realtà parte di un network nazionale. Alla fine non c’è invece un allegato presente nei testi Fnsi. Che cosa prevede questo allegato? Un articolato e particolareggiato protocollo di consultazione sindacale che gli editori devono seguire nei casi di cessazione, riorganizzazione, ristrutturazione, stato di crisi. 

articfoli 19 e 20

Della stessa natura, secondo me (è un’opinione personale), sono le eventuali conseguenze pratiche di altre due differenze tra i diversi contratti, in particolare negli articoli 19 (Trasferimento, trasferta e distacco) e 20 (Risoluzione del rapporto di lavoro per recesso aziendale). Il contratto Figec prevede in particolare che: “Nelle aziende plurilocalizzate, il trasferimento o il distacco possono essere giustificati anche al fine di salvaguardare le risorse lavorative, altrimenti in esubero in una determinata sede. Il trasferimento sposta la titolarità del rapporto di lavoro tra sedi diverse della medesima azienda. Esso, salvo che avvenga per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive, richiederà normalmente il consenso del lavoratore”. Quanto all’articolo 20, un piccolo passaggio del nuovo contratto (non presente in quello Fnsi) potrebbe infine generare, sempre secondo la mia opinione, equivoci di interpretazione, laddove recita che “l’azienda potrà recedere dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato solo per “giusta causa” o per “giustificato motivo oggettivo ‘o’ soggettivo”.

Altre norme di particolare interesse, e che riprendono la precedente intesa Cisal Uspi, riguardano la previdenza integrativa e l’assicurazione sanitaria. Nel contratto Figec- Cisl e Uspi non entrano in gioco obbligatoriamente Fondo complementare dei giornalisti e Casagit, ma – almeno per la parte sanitaria – l’Enbic, ente bilaterale nato su iniziativa della Cisal per offrire welfare legato agli accordi contrattuali. 

numero dele figure

Infine (altre cose sono grosso modo simili), vi è la parte economica e di inquadramento. Il nuovo contratto amplia il numero delle figure fissate da tempo da Fnsi per i periodici locali (Collaboratore fisso; Praticante; Redattore – 24 mesi; Redattore +24 mesi; Coordinatore) ed assegna a ciascuno una specifica retribuzione:

TABELLA DEI MINIMI DI STIPENDIO MENSILE

(comprensivi dell’ex indennità di contingenza)

Praticante                                                                                                                            € 1.376,00

Redattore (con meno di 24 mesi di attività lavorativa nel settore giornalistico)                € 1.502,00

Redattore (con oltre 24 mesi di attività lavorativa nel settore giornalistico).                     € 1.628,00

Capo servizio (o capo area)                                                                                                 € 1.680,00

Capo redattore                                                                                                                     € 1.754,00

Collaboratore redazionale                                                                                                   € 1.376,00

Informatore                                                                                                                             100,00

Collaboratore fisso

Almeno 2 collaborazioni                                                                                                        137,00

Almeno 4 collaborazioni                                                                                                        263,00

Almeno 8 collaborazioni                                                                                                        525,00

Corrispondente

Regioni e città metropolitane                                                                                                 767,00

Province e capoluoghi                                                                                                            525,00

Comuni oltre i 30.000 abitanti non capoluoghi                                                                      420,00

Comuni fino a 30.000 abitanti                                                                                                315,00

diritti e strumenti

Fin qui i tratti salienti del contratto. Al di là dei testi, è nel significato di fondo e nelle potenzialità politiche future che sta il peso di questa novità. La Cisal ha acquisito una fetta di mercato sindacale e di welfare (previdenza complementare e sanità). L’Uspi ha ottenuto maggiore agibilità nell’organizzazione del lavoro e nella gestione del personale. I giornalisti della Figec, in diversi casi già dirigenti della Fnsi, come il presidente Figec ed ex presidente Fnsi Lorenzo Del Boca o come il segretario Figec, Carlo Parisi, già segretario generale aggiunto Fnsi, hanno ottenuto una propria struttura sindacale e declinato una qualche certezza di minimo retributivo anche per figure esterne alle redazioni dei periodici locali, ma non per questo meno importanti e da difendere. E i dipendenti dei periodici locali? Laddove queste testate sono parte di un network nazionale hanno perso diritti (e soldi). Dove c’erano presenza e capacità di combattere, hanno perso strumenti. Per tutti gli altri, più o meno, c’è la foto di una realtà che può non piacere, ma è così già nei fatti. 

Il tema generale, che riguarda l’intero mondo dell’informazione, cioè tutti noi, è la possibilità che un grande editore possa cogliere lo spunto da ciò che è avvenuto nel comparto dei periodici locali per cercare di eludere, in particolare nelle ristrutturazioni e nella gestione complessiva delle riorganizzazioni aziendali, le regole finora in vigore (e già di difficile tenuta per il sindacato) negli accordi con la Fnsi. Nel settore metalmeccanico Marchionne lo ha fatto con la Fca. L’informazione, per quanto nobile sia la funzione di questa industria nella quale molti di noi hanno lavorato e molti altri ancora lavorano, non è per forza al riparo da un’eventualità del genere. 

(nella foto, Lorenzo Del Boca) 

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