Le delegazioni di Figec Cisal e Uspi, guidate dai segretari generali Carlo Parisi e Francesco Saverio Vetere, hanno firmato a Roma, alla presenza del segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, e del segretario generale di Cisal Terziario, Enzo Caratelli, il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico e per la regolamentazione dei rapporti di lavoro di natura redazionale nei settori della comunicazione e dell’informazione periodica locale e online e nazionale no profit che assorbe, integrandolo, il Protocollo d’intesa Uspi-Cisal scaduto il 31 ottobre scorso. 

Un contratto di lavoro voluto dalla Federazione Italiana Giornalismo, Editoria e Comunicazione, il nuovo sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione, della comunicazione, dei media, dell’editoria, dell’arte e della cultura (nato il 28 luglio scorso e federato alla Cisal, l’organizzazione sindacale autonoma che conta circa 1 milione e mezzo di iscritti ed è presente in tutte le province italiane) e dall’Uspi, l’Unione Stampa Periodica Italiana (che riunisce mille editori di 3mila testate periodiche e online).
Il contratto Figec Cisal–Uspi, riconosce al settore, con effetto retroattivo al 1° gennaio 2023, aumenti retributivi e contributivi (oltre il 5% per tutti). Passano da cinque a nove le qualifiche professionali: caporedattore, caposervizio, redattore con meno e oltre 24 mesi, collaboratore redazionale, praticante, corrispondente, collaboratore fisso, informatore,  e vengono reintrodotte le storiche figure professionali di critico, informatore politico-parlamentare, inviato e vaticanista.
Per il settore dell’on line il contratto si applica anche alle nuove figure professionali presenti nelle piattaforme digitali e multimediali: community manager, web deloveper, web designer, web editor, web imagine editor, videomaker, social media manager.

I minimi contrattuali sono compresi tra i 1376 euro del praticante e i 1754 euro del caporedattore più tredicesima mensilità e 7 scatti biennali pari al 3% del minimo tabellare. Le retribuzioni dei collaboratori variano, invece, dal numero di collaborazioni (almeno 2, 4 o 8 a mese), rispettivamente 137, 263 e 525 euro, mentre i minimi dei corrispondenti dai 315 euro nei comuni fino a 30mila abitanti ai 767 euro nelle regioni e nelle città metropolitane.

Figec Cisal e Uspi garantiscono ai lavoratori un contributo dell’1% della retribuzione mensile da destinare alla previdenza complementare e l’assistenza integrativa al Servizio Sanitario Nazionale gratuita grazie all’Ente Bilaterale Confederale (ENBIC) che assicura l’erogazione di prestazioni di welfare contrattuale in favore dei dipendenti assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato di almeno 12 mesi. Per l’assistenza sanitaria integrativa di 1° livello è previsto l’onere contributivo di spesa dell’1% della retribuzione annua lorda del lavoratore a carico del datore di lavoro e fino al 3,60% (limite massimo) a carico del lavoratore se, volontariamente, opta per i due livelli successivi.

Previsti due giorni di permesso straordinario, anche frazionabili in mezze giornate, per l’aggiornamento professionale e l’acquisizione dei crediti formativi e 12 giorni di permesso sindacale.
Figec Cisal e Uspi hanno rinnovato anche il verbale di accordo sul lavoro autonomo. Il trattamento economico minimo per i collaboratori coordinati e continuativi è di 3.000 euro (250 al mese per un minimo 144 articoli l’anno per i quotidiani (12 articoli in media per mese di almeno 1.600 battute), 45 per i periodici (almeno 1.800 battute), 40 segnalazioni/informazioni per le agenzie di stampa (anche corredate da foto/video).

Se le segnalazioni o informazioni sono corredate da foto il compenso base è maggiorato del 30%, se corredate da video non montati è maggiorato del 50%. Inoltre, minimo 40 collaborazioni per le società di comunicazione e 40 segnalazioni/informazioni (anche corredate da foto/video) per il web.

La clausola di garanzia evidenziata nel contratto Figec Cisal–Uspi stabilisce che, nel caso in cui il numero di prestazioni richieste dall’azienda risultasse inferiore al minimo annuale indicato, il pagamento delle stesse avverrà adottando il criterio della proporzionalità.

Nelle festività del 1° maggio, 15 agosto e 25 dicembre il giornalista non è tenuto a lavorare e se viene chiamato a prestare la sua opera ha diritto a una maggiorazione del 75%. A richiesta dei lavoratori appartenenti a religioni o culti diversi da quello cattolico, saranno individuate festività religiose integrative o sostitutive e viene inserita tra i giorni festivi la domenica di Pasqua. 

LASCIA UN COMMENTO