Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i giornalisti di NewsGuard hanno identificato e smentito 105 narrazioni false relative alla guerra, individuando 358 siti che diffondono tali narrazioni. Importanti marchi occidentali finanziano involontariamente molti di questi siti attraverso pubblicità gestite in maniera automatizzata da algoritmi in buona parte gestiti da Google. Fra gli altri, Hertz, Sotheby’s, Petco, Lending Tree, Cars.com, AAA, Norton, Toshiba.
Il Centro di monitoraggio della disinformazione sul conflitto Russia-Ucraina, che NewsGuard ha realizzato e continuato ad aggiornare in inglese, italiano, francese e tedesco dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, include una selezione di queste narrazioni false. Il ritmo a cui viene trovata disinformazione su questi siti sta aumentando: soltanto negli ultimi quattro mesi, NewsGuard ha verificato e smentito 36 bufale e identificato 94 nuovi siti che diffondono informazioni false sulla guerra.

successi militari

Nelle ultime settimane, NewsGuard ha identificato bufale che tendono a ingigantire i successi militari della Russia, che sostengono che le truppe della Nato stiano combattendo attivamente nel Paese e che suggeriscono che il governo del Regno Unito non intenda più accogliere i rifugiati ucraini.
Ciascuno dei 358 siti inclusi nel Centro di monitoraggio ha diffuso almeno una delle 105 narrazioni false sulla guerra individuate da NewsGuard. Questo numero supera di gran lunga quello dei pochi siti nei confronti dei quali piattaforme digitali come Google, Facebook, Twitter e TikTok hanno preso provvedimenti all’inizio dell’invasione, come richiesto dai regolamenti europei.
Queste piattaforme digitali hanno annunciato misure temporanee in alcuni Paesi contro i pochi canali noti della propaganda russa, come RT e Sputnik News, solo dopo che l’Unione europea ha vietato la distribuzione di contenuti o il supporto pubblicitario per questi siti di propaganda finanziati e gestiti direttamente dal Cremlino.

funzionamento opaco

Quasi un terzo dei siti che NewsGuard ha identificato come diffusori di disinformazione sulla guerra (112) continua a guadagnare dalla pubblicità programmatica, in molti casi posizionata per conto di marchi importanti, spesso senza che questi ultimi ne siano consapevoli. Di questi 112 siti, 41 contengono pubblicità programmatica inserita dal software fornito da Google. Google gestisce la più grande demand-side platform che pubblica annunci pubblicitari per i principali marchi al mondo. A causa del funzionamento opaco della pubblicità programmatica, spesso le aziende non hanno idea che i loro annunci finiscono su siti di disinformazione.
Ad esempio, Google continua a pubblicare annunci su Pravda, sito pro-Cremlino in più lingue che è di proprietà di un alleato politico di Vladimir Putin. Tra le principali narrazioni false diffuse da Pravda e identificate da NewsGuard c’è la teoria secondo cui gli Stati Uniti starebbero sviluppando armi biologiche da utilizzare contro le persone di etnia russa, la narrazione secondo la quale dei funzionari ucraini avrebbero acquistato proprietà multimilionarie in Svizzera e la notizia secondo cui l’esercito ucraino avrebbe venduto sistemi di artiglieria di fabbricazione francese alla Russia.

supporto involontario

Di seguito alcuni esempi di marchi le cui pubblicità – secondo quanto rilevato da NewsGuard – sono comparse su Pravda negli ultimi otto mesi, finendo così per finanziare la disinformazione diffusa dal sito: Hertz, Sotheby’s, Petco, Lending Tree, Cars.com, AAA, Norton, Toshiba e Google. Molti altri marchi sono apparsi sugli altri 111 siti identificati da NewsGuard che hanno pubblicato disinformazione russa e che ricevono introiti dalla pubblicità programmatica. Sono centinaia i marchi occidentali che supportano involontariamente la disinformazione russa attraverso la pubblicità.
Questo continuo sostegno – attraverso la pubblicità – ai diffusori di disinformazione russa rappresenta una violazione del Codice di buone pratiche contro la disinformazione della Commissione europea, che è stato rivisto a giugno. Il Codice invita gli inserzionisti e le società di tecnologia pubblicitaria a rimuovere la pubblicità dai siti che pubblicano in maniera insistente disinformazione russa. Tra i firmatari del Codice, insieme a NewsGuard, ci sono le piattaforme digitali e diverse società di tecnologia pubblicitaria.
Fondato nel marzo 2018 dall’imprenditore dei media e giornalista Steven Brill e dall’ex publisher del Wall Street Journal Gordon Crovitz, NewsGuard fornisce valutazioni di affidabilità e schede informative dettagliate per migliaia di siti di notizie e informazioni. NewsGuard valuta tutti i siti di notizie e informazioni responsabili del 95% dell’engagement online negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Germania, Francia e Italia.

NewsGuard attesta che le sue valutazioni sono fatte da giornalisti di grande esperienza sulla base di criteri apolitici e ampiamente riconosciuti della pratica giornalistica.

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