Sono in vendita Repubblica, Stampa e Secolo XIX? L’amministratore delegato del Gruppo Gedi, Maurizio Scanavino, ha detto: “Di perimetri non parlo più”. Per il Coordinamento dei Comitati di redazione dei giornali editi dal presidente John Elkann è ormai chiaro che sono sul mercato tutti i giornali: dipende solo dal manifestarsi di un compratore con sufficienti risorse.

Venerdì 17 su sabato 18 sciopero in tutte le testate del Gruppo. A la Repubblica l’astensione dal lavoro è stata approvata da 248 giornalisti su 277 votanti; dieci contrari, diciannove astenuti. Venerdì 17 non esce il trisettimanale Sentinella del Canavese.

vantaggio economico

In un comunicato il Coordinamento dei Cdr afferma che “la logica del vantaggio economico si è rapidamente sostituita a quella dell’interesse per i territori e l’informazione, per la quale tutte le giornaliste e i giornalisti hanno lavorato in questi anni. In un libero mercato la proprietа ha certamente facoltа di vendere – pur assumendosi la responsabilitа di disperdere l’eredità di un gruppo editoriale che ha fatto la storia dell’informazione in Italia, proiettandosi per primo e in posizioni di primato anche nel mondo della comunicazione digitale – ma avendo ben chiaro che l’informazione libera e il pluralismo sono un bene sensibile essenziale alla democrazia. Serve massima trasparenza su chi ne avrà la futura proprietа e garanzie sul rispetto dei diritti di lavoro dei dipendenti”.

doppio ruolo

Tutte le RSU delle società del Gruppo Gedi hanno espresso vicinanza al Coordinamento dei Cdr: “Condividiamo le preoccupazioni sia sul piano occupazionale che su quello editoriale perché sono anche le nostre, viste le scelte fatte dalla proprietà, che hanno coinvolto, di recente, la vendita dell’Espresso, la cessione di due rami d’azienda di Gedi Digital e ora le notizie di vendita delle testate del Nord-Est”.

Nell’incontro del 15 febbraio fra Cdr e Scanavino nessuna risposta, inoltre, è arrivata alla domanda fondamentale: “Perché comprare il primo gruppo editoriale italiano e farlo a pezzi nel giro di tre anni?”. Il Coordinamento ha evidenziato la mancanza di piani industriali, i passi indietro su affermazioni recentissime e il doppio ruolo di Scanavino, ad in Gedi e Juventus: Scanavino aveva assicurato essere di natura temporanea, ma ora durerà finché “non saranno messe a posto le situazioni problematiche” della squadra. Rispetto al conflitto di interessi, l’ad ha spiegato che “sono questioni personali che sto gestendo bene” e che “sul piano giornalistico potete sentirvi liberi di scrivere quello che volete”.

transizione digitale

L’editore ha rivendicato una serie di risultati, a cominciare da “una transizione al digitale sviluppata con grande successo” e Scanavino ha accusato i giornalisti di essere “troppo legati al passato” e di avere “un approccio poco contemporaneo”. Nel corso della riunione l’azienda ha confermato la voce secondo cui si stanno preparando con l’Ansa pagine sinergiche.

Un segnale che i Cdr interpretano come ulteriore passo verso la cessione, ma che Fabiano Begal, responsabile dei quotidiani locali, ha chiarito essere “volontà di integrazione per fornire contenuti di cronaca più spicci”, che si affianchino a quelli della Stampa, spesso troppo lunghi e che impediscono quindi di pubblicare una più ampia serie di notizie.

quadro agghiacciante

Nell’incontro c’è stata anche la conferma che sono in vendita i quotidiani locali del Nord Est: “I vertici dell’azienda hanno parlato di trattative in corso, ma di offerte formali non ancora pervenute”. “Il quadro -scrive il Coordinamento dei Cdr- ci è parso agghiacciante anche sul piano strettamente imprenditoriale. L’ad Scanavino ha spiegato che ‘nel tempo sono arrivate varie manifestazioni di interesse per il Nordest’ e che ‘ultimamente le richieste di contatto arrivate a Begal sono state più frequenti e serie. Può succedere che qualcosa possa manifestarsi con offerta significativa e dovremo valutare da chi arriverà e quale sarà l’offerta. Nel frattempo non interromperemo i progetti in corso per tutti i quotidiani: dobbiamo andare avanti con questo perimetro finché non ci saranno considerazioni differenti’”.

Gedi è intenzionata a vendere tutto il pacchetto dei quotidiani veneti (Mattino di Padova, Tribuna di Treviso e Nuova Venezia, Corriere delle Alpi) insieme al Piccolo di Trieste e al Messaggero Veneto con cui sono strettamente interconnessi per piattaforme tecnologiche, sinergie e pubblicità.

 proposte concrete

“Soltanto due mesi fa -scrivono i Cdr- l’editore sosteneva che il perimetro raggiunto non sarebbe stato toccato. Poco credibile appare l’affermazione che ‘poi è stato chiuso il bilancio’, come se i numeri si fossero dischiusi magicamente solo a dicembre. Adesso il perimetro non è più intangibile. A precisa domanda Scanavino ha spiegato che ‘dipende da offerta e interlocutori’, ma ‘con determinate caratteristiche potremmo prendere la cosa in considerazione’. Ad ogni modo, sempre Scanavino, ‘se le testate resteranno in Gedi noi siamo comunque contenti’. A precisa domanda, l’ad ha detto che è ‘impossibile rispondere sull’identità’ delle cordate interessate e sull’intenzione di vendere i giornali del Nordest in blocco o a pezzi’: ‘Qualsiasi cosa dicessi non sarebbe confortata da una proposta concreta e formale'”. 

Alla luce della riunione con l’azienda e del confronto all’interno del Coordinamento, i Cdr hanno convocato assemblee nella giornata del 16 febbraio, per definire le azioni di protesta.

leader italiano

“Non siamo ‘tutti in vendita’”, ha replicato l’editore: “Affermazioni come quelle contenute nel comunicato dei Cdr sono inutilmente allarmiste, contrarie alla verità e ingenerose rispetto ai numerosi progetti innovativi realizzati negli ultimi anni, in tutte le aree del Gruppo, che hanno sempre al centro la qualità del lavoro giornalistico e la professionalità di chi scrive per le nostre testate. Fatti concreti che hanno reso Gedi non solo leader italiano nel digitale, sui social, nei podcast e negli eventi tematici sul territorio, ma anche protagonista nel comparto della stampa tradizionale, come dimostrano i successi di Limes e del settimanale D, a cui si aggiunge il prossimo lancio di Door, per citare alcuni esempi. Gedi assicura la prosecuzione della sua strategia di sviluppo, volta a rafforzare il Gruppo attraverso iniziative ambiziose e lungimiranti”.

(nella foto, Maurizio Scanavino e John Elkann)

1 commento

LASCIA UN COMMENTO