Il Gruppo Gedi di John Elkann cerca di vendere un’altra parte dell’Azienda. Tocca stavolta alle testate del Nord Est: Il Mattino di Padova, La Nuova Venezia, La Tribuna di Treviso, Il Corriere delle Alpi, Il Messaggero Veneto e Il Piccolo di Trieste. Proprio quelle testate che avrebbero dovuto costituire il nocciolo duro dell’editoria locale del Gruppo, la corona attorno a la Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX. 

Questo fu detto quando Gedi ha venduto alla Sae di Alberto Leonardis Tirreno, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio, Nuova Ferrara e poi La Nuova Sardegna. Il disegno sarebbe stato quello di concentrarsi sui territori del Nord Est. Invece, ora -passando per la cessione della storica testata dell’Espresso- l’intenzione è di smobilitare anche il Nord Est. Perché i conti sono sempre più negativi (con la piccola eccezione del Messaggero Veneto). 

debolezza e disagio

Il Coordinamento dei Comitati di redazione del Gruppo Gedi ha chiesto chiarimenti scritti e un incontro urgente “per fare chiarezza sui piani dell’Azienda, “alla luce delle ripetute e circostanziate ricostruzioni giornalistiche relative a progetti di vendita dei quotidiani del Nordest a cordate di imprenditori e della Gazzetta di Mantova al gruppo Athesis, articoli che fanno seguito a quelli dei mesi scorsi in merito al futuro di Repubblica”. I Cdr non  dimenticano “che nell’ultimo recente incontro l’amministratore delegato Maurizio Scanavino ha liquidato come ‘voci’ i ventilati progetti di vendita di testate, ma la circolazione di queste notizie circa l’esistenza di un confronto in atto con imprenditori interessati all’acquisto (che peraltro trova parziale riscontro nelle prime verifiche fatte dai Cdr) fanno male al Gruppo facendolo apparire debole e creano disagio in tutte le giornaliste e i giornalisti”. E non dimenticano “le già avvenute cessioni di testate storiche, di rami di azienda, l’assenza di un piano industriale e il doppio incarico dell’amministratore delegato Scanavino”, che guida anche la Juventus calcio.

 altri due editori

La rete dei giornali locali era particolarmente cara a Carlo Caracciolo, che la fondò nel 1983 e giunse a contare venti quotidiani. Della cessione del pezzo finale ora si sta occupando Francesco Dini, consigliere d’amministrazione di GNN (la controllata di Gedi per i quotidiani) e vicepresidente della Federazione degli editori. L’idea sarebbe di vendere in blocco. Le trattative sono in piedi con una cordata di industriali friulani (con la famiglia Pozzo) e una di industriali veneti. Non sarebbe invece interessata la Sae di Leonardis, più concentrata in questo momento sull’acquisto di società di organizzazione di eventi e di comunicazione.

Nel Nord Est sono presenti altri due editori: Francesco Gaetano Caltagirone, proprietario de Il Gazzettino, e il gruppo veronese Athesis, (soci di controllo, le associazioni industriali di Verona e Vicenza), proprietario de L’Arena di Verona, Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi e delle tv locali TeleArena e TeleMantova. Athesis -secondo la ricostruzione del sito Tag43.it– sarebbe interessato a un altro quotidiano Gedi, La Gazzetta di Mantova, fondato nel 1664, il più vecchio quotidiano al mondo ancora in pubblicazione. Se ciò avvenisse, Gedi si troverebbe a controllare solamente due testate locali: La Provincia Pavese e la Sentinella del Canavese di Ivrea. 

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