Il Premio del Sindacato Cronisti Romani 2025 è stato conferito a Francesco Cancellato, Direttore di Fanpage, “per la sua autorevolezza, il coraggio e la costante dedizione al giornalismo libero e indipendente”.

Il riconoscimento 2025, in occasione dei 115 anni di storia del Sindacato Cronisti Romani, è dedicato a tutti i giornalisti che quest’anno hanno perso la vita nei diversi conflitti in corso mentre svolgevano il proprio lavoro.
Premio alla carriera a Mimmo Muolo, “tra i più autorevoli vaticanisti italiani, che con competenza, sensibilità e passione ha accompagnato negli anni momenti significativi della vita della Chiesa e del mondo contemporaneo”.
Premio Uffici Stampa a Giovanni Grasso, Direttore dell’Ufficio stampa della Presidenza della Repubblica, “che ha mostrato nell’esercizio del suo incarico un forte senso delle istituzioni, unito ad amicizia e rispetto verso il mondo dell’informazione”.
Menzioni speciali a Marino Bisso, Rita Cavallaro, Maria Corbi, Angelo Franceschi, Angelo Perfetti e Giampiero Valenza, “per il contributo e la dedizione mostrati nella professione giornalistica”.
La giuria del Premio Cronisti 2025 è presieduta da Roberto Mostarda, con Rodolfo Martinelli Carraresi e Paolo Tripaldi.

Francesco Cancellato ha condiviso il premio con tutta la sua redazione: “È un riconoscimento che va soprattutto al coraggio che è collettivo. Io credo, e lo dico sempre ai miei colleghi e alle mie colleghe, che l’unità di base di un giornale non è il giornalista, ma la redazione. È un po’ come le unità di base delle api che è l’alveare”.

Mimmo Muolo ha sottolineato: “Questo nostro è un lavoro di relazioni ed è bello perché ci portano a crescere, ci portano a tenere presente il punto di vista dell’altro, questo punto di vista dell’altro ci arricchisce”.

Giovanni Grasso ha puntato il dito contro «la falsificazione della realtà, del dato, soprattutto sui social” facendoci scoprire “l’importanza di questo mestiere, l’importanza di rimanere ancorati a quei principi ideologici, al racconto, alla scoperta, all’inchiesta. La disinformazione è un attacco alla democrazia, è un attacco ai diritti di tutti, perché per scegliere, per votare, per avere un’opinione, dobbiamo conoscere, dobbiamo sapere”.

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