(A.F.) Niente edicola per Il Tirreno di Livorno domenica 6 luglio. Dopo giornate di tensione, l’assemblea di redazione ha dato mandato al Comitato di redazione di indire lo sciopero contro il Gruppo Sae di Alberto Leonardis per protestare contro la chiusura della sede di Viareggio.
L’assemblea, 42 voti su 42, ha poi conferito al Cdr un pacchetto di 5 giorni di sciopero contro l’ennesimo taglio che va a colpire una delle aree storiche e di maggior diffusione del quotidiano toscano “e che andrebbe a depauperare ulteriormente il prodotto, creando un contraccolpo pesantissimo in edicola, con perdita di lettori ed appeal, finendo per rendere la situazione economica del giornale assai più deficitaria”.
“edizioni monstre”
Il Cdr mette in evidenza che “l’assemblea ritiene inaccettabile il paventato taglio delle edizioni e la creazione di edizioni monstre che attraverserebbero province e capoluoghi, non tenendo conto della specificità della Toscana e della forza territoriale e identitaria che da sempre caratterizza Il Tirreno con le sue tante testate locali. La politica dei tagli attuata da Sae, con i soli sacrifici sulle tasche dei giornalisti e sulla pelle del giornale, non è più accettabile. I redattori del Tirreno si opporranno a operazioni che conducano alla distruzione del Tirreno”.
“immediata sospensione”
Il Cdr chiede alla Sae, la società editrice del Tirreno, “un’immediata sospensione dello sgombero della sede di Viareggio, reso noto ufficialmente con una mail dal Capo del personale che chiedeva ai colleghi di portar via i propri oggetti entro il 7 luglio”, per altro “senza aver mai aperto una trattativa con l’organismo sindacale per un eventuale smart working ipotizzato nella stessa comunicazione”. La redazione aveva dichiarato la disponibilità a garantire l’uscita in edicola domenica, qualora l’azienda avesse revocato lo sgombero della sede di Viareggio aprendo “un confronto concreto e costruttivo sulla questione”. Ma da Sae non è arrivato alcun segnale.
Il Comune di Forte dei Marmi ha emesso una nota con la quale sottolinea che “un giornalismo che abbandona i territori, che rinuncia a vivere le strade, ad ascoltare le persone, a osservare da vicino ciò che accade, perde la sua funzione più autentica: raccontare il reale, con profondità, con presenza, con verità”.
(nella foto, la sede del quotidiano a Livorno)