(S.A.) Il gabinetto di guerra del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha votato all’unanimità per il blocco di tutte le attività della rete tv Al Jazeera in Israele. Questo provvedimento, che mira a spegnere una delle poche voci giornalistiche rimaste a Gaza, è stato giustificato dal governo israeliano come una risposta all'”incitamento all’odio” durante il conflitto con Hamas.

Gli uffici di Al Jazeera in Israele e nei territori occupati saranno chiusi, e tutto il materiale tecnico sarà sequestrato, ad eccezione dei dispositivi utilizzati dai giornalisti per il loro lavoro. Hani Mahmoud, un giornalista di Al Jazeera che lavora a Rafah, ha condannato la mossa definendola “l’ultimo episodio di quella che sembra essere la soppressione di qualsiasi critica a ciò che sta accadendo sul terreno in tutta la Striscia”.

Il quartier generale a Gaza di Al Jazeera è stato distrutto nel 2021 da un bombardamento israeliano, che ha causato la morte e il ferimento di molti giornalisti. Walid Omary, capo della redazione di Gerusalemme, ha ricordato numerosi episodi di intimidazioni e violenze nei confronti dei suoi reporter

Questa decisione del governo israeliano è stata presa poco dopo che il parlamento del Paese ha approvato una legge che consente la chiusura temporanea delle emittenti straniere considerate una minaccia alla sicurezza nazionale durante il conflitto a Gaza.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato la decisione tramite un post su X, affermando che il canale di Al Jazeera è stato chiuso per essere stato considerato “un canale di incitamento”. 

Al Jazeera è una rete televisiva satellitare con sede in Qatar.

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