L’Inpgi non dovrà aprire obbligatoriamente uffici di corrispondenza nelle sedi delle Associazioni regionali di Stampa, come è stato finora. Potrà farlo, ma anche no. 

E’ questa una novità del nuovo regolamento varato dal commissario nominato dal governo e ora approvato dai ministeri del Lavoro e dell’Economia. Su questo tema il Consiglio generale non aveva trovato la maggioranza richiesta perché la componente al governo dell’Ente (Controcorrente) voleva la obbligatorietà e la componente all’opposizione non la voleva. Perché l’obbligatorietà? Perché gli uffici nelle sedi delle Associazioni erano la principale  motivazione per cui l’Inpgi finanziava Fnsi e Associazioni. Ora questo finanziamento non sarà più necessariamente dovuto. Il nuovo Statuto recita: “Il Consiglio di Amministrazione con apposita deliberazione, può costituire, mediante apposite convenzioni, uffici territoriali in relazione a specifiche esigenze dell’Ente”.

lavoratori autonomi

Il nuovo regolamento è stato approvato dai ministeri del Lavoro e dell’Economia. Paolo Reboani, commissario nominato dal governo a seguito dello stallo del Consiglio Generale, lo aveva presentato il 28 novembre scorso. L’Inpgi dal 1° luglio 2022 si occupa soltanto dei lavoratori autonomi, essendo la previdenza dei giornalisti dipendenti trasferita all’Inps. E’ rimasto solo quello che era Inpgi 2. Ora non ci sono più ostacoli allo svolgimento per le elezioni dei nuovi organi direttivi.

Tra le altre novità del regolamento la riduzione degli organi direttivi a nove persone e le elezioni da svolgere esclusivamente in modalità telematica. 

nuovi organi

Organi dell’Inpgi, con durata quadriennale, saranno: il Consiglio di Indirizzo Generale (presieduto da un coordinatore e formato da un numero di consiglieri in ragione di 1 per ogni 1000 iscritti, fino ad un massimo di 50, con almeno 1 per ogni regione), il Consiglio di Amministrazione (formato da 5 membri eletti su liste con il sistema proporzionale), il presidente (eleggibile al massimo per due mandati anche non consecutivi) e il Collegio dei sindaci (composto da tre membri di cui uno designato dal ministero del Lavoro, con funzioni di Presidente, uno dal ministero dell’Economia e uno nominato tra professionisti iscritti al Registro dei revisori contabili. Tutti eleggibili per non più di quattro mandati complessivi fra tutti gli organi e per non più di due mandati nello stesso organo.

Codice etico

Istituita anche la figura del Garante del Codice Etico, nominato dal Consiglio di Indirizzo, tra chi, in possesso di elevate professionalità ed esperienze in materie giuridico-amministrative, abbia presentato la propria candidatura. Il Direttore generale è nominato, anche al di fuori dell’ente, dal Consiglio di amministrazione, che ne stabilisce il trattamento giuridico ed economico. L’attuale è in carica da dieci anni e mezzo e percepisce uno stipendio di 253mila euro l’anno (relazione 2023, Corte dei Conti).

Hanno diritto di voto tutti gli iscritti con almeno 12 contributi accreditati e possono essere eletti coloro i quali, oltre ad essere in possesso dei requisiti di professionalità, hanno almeno 36 contributi accreditati e, se titolari di pensione diretta, almeno 6 nell’ultimo anno.
Le operazioni elettorali si svolgeranno esclusivamente in modalità telematica, nell’arco di cinque giorni, collegandosi con lo “Spid” o altro sistema di identificazione digitale pubblico. Un’altra importante novità è relativa alla costituzione del seggio elettorale, presieduto da un dirigente dell’ente e composto da dirigenti e funzionari, ma per la prima volta nella storia dell’Inpgi integrato da 3 componenti del Consiglio di Indirizzo Generale.

(nella foto, la Direttrice generale Inpgi Mimma Iorio e la presidente Marina Macelloni)

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