La Stampa perde troppe copie. Il 12 per cento nel 2022 e il 14 per cento nei primi nove mesi del 2023. A fronte di una media del mercato nazionale che è a meno 10 per cento. Male anche la raccolta pubblicitaria, calata di un terzo rispetto al 2018. Quindi, l’Azienda -Gruppo Gedi- vuole nuovi prepensionamenti, ventuno.

E’ l’esito del primo incontro del Comitato di redazione del quotidiano torinese con il nuovo Amministratore delegato Corrado Corradi, e con il nuovo Direttore, Andrea Malaguti. I dati negativi spiegano in gran parte la sostituzione appena avvenuta del Direttore Massimo Giannini, che ha guidato la Stampa dal 24 aprile 2020 fino a pochi giorni fa.

punti vendita

Nel comunicato del Cdr si evidenziano questi e altri dati. Dal punto di vista dei ricavi, tra il 2018 e il 2022, il calo è stato del 31%. Particolarmente delicata la situazione a Torino e in Piemonte, tradizionali roccaforti de La Stampa. L’Ad Corradi ha dichiarato che obiettivo dell’Azienda sarà quello di frenare il tasso di caduta, troppo veloce rispetto alla media del mercato. L’Ad ha illustrato una serie di sperimentazioni per accrescere il numero dei punti vendita del giornale.

Quasi tutti positivi, invece, gli andamenti dei content hub del gruppo, prodotti che escono su tutti i quotidiani. In utile Green&Blue, Italian Tech, Il Gusto (che comprende le storiche Guide di Repubblica), sul filo del pareggio Salute e in sofferenza l’appena nato La Zampa. In perdita Specchio, soprattutto per l’assenza di pubblicità.

cresce il digitale

Per quanto riguarda il digitale, gli abbonati sono cresciuti del 26% nei primi otto mesi dell’anno. Ma i ricavi da pubblicità sono stabili dal 2018 e l’Azienda ritiene che la strada da intraprendere sia quella di aumentare gli abbonamenti digitali puntando sulla qualità giornalistica dei contenuti. I ricavi totali del digitale però non riescono a colmare le perdite del settore tradizionale, che resta la principale fonte di introiti.

A fronte di questi dati -scrive il Cdr- l’Azienda ha annunciato per l’ennesima volta di voler intraprendere la strada dei prepensionamenti, per ridurre il costo del lavoro e attenuare le perdite: “Un’ipotesi, quella che colpisce i redattori, che purtroppo torna ciclicamente quasi come unica soluzione ai problemi dell’azienda. L’attuale normativa prevede un possibile prepensionamento per i colleghi che entro aprile 2024 avranno compiuto 62 anni di età e maturato 25 anni e 5 mesi di contributo. Secondo i calcoli dell’Azienda, i possibili prepensionabili sarebbero 21. Le nuove regole prevedono che ogni prepensionato debba svolgere 13 settimane di cassa integrazione, per uscire poi alla quattordicesima settimana. L’incontro è stato aggiornato a martedì per iniziare ad approfondire questa strada. Il giorno prima il Cdr incontrerà il Direttore. L’urgenza di confronti così ravvicinati è dettata da tempistiche estremamente ridotte per poter accedere agli ammortizzatori sociali entro il 31 dicembre di quest’anno”.

Professione Reporter

(nella foto, Corrado Corradi)

1 commento

  1. Gentile direttore,
    in riferimento all’articolo dal titolo “La Stampa, Giannini ha perso più della media dei giornali. E ora prepensionamenti”, ritengo opportuno precisare che nel corso dell’incontro con il CDR de La Stampa il tema dell’avvicendamento alla Direzione della testata non è stato trattato, neanche marginalmente; inoltre nessun collegamento è stato stabilito da parte dell’Azienda tra la conclusione della direzione Giannini e l’andamento delle vendite del giornale. Le nuove nomine che hanno interessato la guida de La Stampa e di altre testate GEDI sono state annunciate e illustrate in data 5 ottobre 2023 con questo comunicato: https://www.gedi.it/it/media/sala-stampa/gedi-news-network-annuncia-nuove-nomine-ai-quotidiani .
    Grato per la cortese pubblicazione di questa precisazione, le porgo i miei migliori saluti.
    Andrea Griva
    Comunicazione GEDI

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