Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha segnalato al Consiglio di disciplina dell’Odg del Lazio Concita De Gregorio per gli articoli nelle rubriche “Invece Concita” del 4 e 5 agosto, su la Repubblica.

Cosa ha scritto De Gregorio? Il 4 agosto (“Il valore di un selfie”), parlando degli influencer tedeschi che avevano distrutto una statua pregiata per fare un video in una villa di Viggiù (Varese), li descriveva come “decerebrati” e persone con deficit cognitivo, che in altre epoche sarebbero finiti nelle scuole differenziali e invece oggi sono celebrati da milioni di follower: “Allora dunque ci sono questi cretini integrali, decerebrati assoluti che in un tempo non così remoto sarebbero stati alle differenziali, seguiti da un insegnante di sostegno che diceva loro vieni tesoro, sillabiamo insieme, pulisciti però prima la bocca. Ecco ci sono questi deficienti, nel senso che letteralmente hanno un deficit cognitivo – non è mica colpa loro, ce l’hanno –  e che però pur essendo idioti hanno probabilmente centinaia o migliaia di followers, non ho controllato ma non importa, è assolutamente possibile che siano idoli della comunità”.

Queste frasi hanno suscitato la reazione di associazioni e famiglie per l’uso, come insulto, del disagio mentale.

Tra le critiche quella di Gianluca Nicoletti, giornalista e conduttore radiofonico, padre di un ragazzo autistico. “L’immagine di un insegnante che dice al ragazzo con deficit psichico ‘sillabiamo però pulisciti prima la bocca’ è veramente atroce. I nostri ragazzi possono anche sbavare, possono avere difficoltà nel parlare, nel leggere, queste sono le conseguenze dei loro cervelli fuori standard. E allora? Bavoso si può dire, cicciona guai?”, ha scritto sul sito dell’associazione Per Noi Autistici. 

Il giorno dopo (“Il valore del contesto”), De Gregorio si è scusata: “Hanno ragione, cerebrolesi non è un insulto ma una condizione, mi hanno scritto. Completamente d’accordo. Chiedo sommessamente scusa”. Poi ha aggiunto: “A margine penso che comunque sia la morte del contesto. Autorevolissimi pensatori e filosofi, financo semplici scrittori lo hanno spiegato prima e meglio di me. Mi limito a confermare. Il linguaggio politicamente corretto e il comportamento che ne consegue stanno paralizzando il pensiero e l’azione. Specie a sinistra”.

Il Consiglio di disciplina regionale dovrà ora decidere se De Gregorio ha violato le norme deontologiche della professione e in caso affermativo comminare una delle sanzioni previste.

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