(A.G.) Tanto per cominciare, in un intervista il 15 aprile al Corriere della Sera, Piero Sansonetti sposta per la terza o quarta volta la data di uscita del primo numero della nuova Unità, di proprietà dell’immobiliarista Alfredo Romeo e diretta da lui. Si era parlato, dopo l’acquisto della testata al tribunale fallimentare, di metà gennaio, si è passati poi al 16 aprile, quindi al 18 aprile, e ora il Corriere scrive, presentando l’intervista, 16 maggio.

In secondo luogo, c’è una frecciata per i 17 giornalisti rimasti della vecchia Unità, chiusa dall’allora segretario del Pd, Matteo Renzi, il 3 giugno 2017. I vecchi dipendenti, dice l’intervistatore Cesare Zapperi, lamentano di non essere stati coinvolti. E Sansonetti: “Per la verità, sono stati tutti licenziati dalla precedente gestione. Verranno con me quattro giornalisti del Riformista e conto di prenderne 2-3 fra i colleghi disoccupati. Però, attenzione, l’ultima Unità di cui stiamo parlando era quella di Renzi segretario del Pd. Non so se mi spiego…”.

solo versione online

Questa domanda con risposta non è sul giornale di carta, ma solo sulla versione dell’intervista pubblicata sul sito online del Corriere. Non si capisce con certezza se i 2-3 disoccupati facciano parte del gruppo ex Unità. Poi, tutti i diciassette ex Unità vengono bollati come renziani, cosa senz’altro non aderente alla realtà: Renzi segretario del Pd trovò l’Unità con la sua redazione storica.

Terzo rilievo, Sansonetti dice che per una decina di giorni si occuperà ancora del Riformista, edito anch’esso da Romeo, e diretto da lui dall’ottobre 2019: “Poi passerò la mano a Renzi”. Perchè Renzi –come annunciato il 5 aprile– è stato nominato nuovo direttore del Riformista. Sansonetti dice che l’Unità sarà un giornale d’assalto, rivolto alla sinistra, che non ha più giornali. E che ripartirà da Gramsci e ci sarà un disegno di Gramsci nella testata. Temi caratterizzanti: pace e garantismo. Renzi ha nominato invece come direttore responsabile Andrea Ruggieri, ex deputato di Forza Italia, che si definisce “Berlusconi boy”.

pestarsi i piedi

Con il Riformista di Matteo Renzi vi pesterete i piedi?, chiede l’intervistatore del Corriere. E Sansonetti: “Il Riformista renziano penso sarà molto diverso”. Per esempio: quello di Renzi “è garantismo altalenante: ha fatto fuori la ministra Guidi e ha preteso le dimissioni di Lupi. Noi invece saremo granitici, vedi le battaglie per Cospito e e Dell’Utri”.

Il quadro che si delinea è questo: uno stesso editore avrà due giornali (piccoli, perché le redazioni hanno numeri da una mano sola): uno di sinistra e l’altro renziano-berlusconiano. Come un presidente della seria A di calcio che possieda la Roma e la Lazio.

Unico punto di contatto, forse, Dell’Utri.

Strane vicende, nel già problematico campo editoriale italiano.

(nell’immagine, Antonio Gramsci)

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