Matteo Renzi, nuovo direttore del Riformista, sceglie Andrea Ruggieri come direttore responsabile del giornale. Renzi non può firmare perchè non è giornalista. Ruggieri è un ex deputato di Forza Italia e la designazione può essere letta come un ponte di Renzi verso l’area di centro destra, in gran movimento a seguito della malattia di Berlusconi.

Ruggieri, 48 anni, nipote di Bruno Vespa, è stato autore e inviato di diversi programmi Rai (“Qui Radio Londra” di Giuliano Ferrara, “L’ultima parola” di Gianluigi Paragone, “Virus” di Nicola Porro).

Renzi ha annunciato Ruggieri nella sua e-news: “Dal 3 maggio -scrive- proveremo a lanciare un sasso nello stagno e far riflettere aprendo la finestra e facendo entrare aria fresca. Con Andrea stiamo costruendo una bella squadra redazionale e condividendo molte idee affascinanti”.

“ragazzo di talento”

Ruggieri ringrazia Renzi e l’editore Alfredo Romeo per aver pensato a lui e assicura che il quotidiano non sarà l’organo di partito di Azione e Italia Viva. La sua presenza, dice all’agenzia AdnKronos, “esclude tautologicamente che il Riformista possa mai essere l’house organ del terzo polo. Che terzo peraltro non appare essere. Ma anche di questo parleremo sul Riformista”. “Qualcuno si chiederà – prosegue – come si concili la mia storia politica con questa iniziativa consumata mano nella mano con Matteo Renzi che, non è un mistero, io considero un ragazzo di talento di cui la politica e la nazione hanno bisogno. Si coniuga grazie al professionismo. Ho sempre detto che se mi avessero imposto una pausa dalla politica, che io peraltro non volevo affatto, sarei tornato al mio lavoro: che è quello del comunicatore. Ma sono e resto fieramente un liberale, e un Berlusconi boy. Anzi, al presidente, che per me è stato come un padre, mandiamo un grande abbraccio: contiamo di rivederlo prestissimo. Magari per la sua prima intervista”.

500 miliardi di pil

Quanto al progetto editoriale il tentativo – dice ancora – sarà “di stimolare in maniera molto popolare la politica a dare il meglio di sé. Oggi siamo una nazione dove ci si scanna solo per redistribuire le briciole e dove invece servono idee per fare i soldi, da poi redistribuire senza sprechi. Domani, cioè nei prossimi 15 anni, rischiamo di perdere 500 miliardi di pil“. Secondo Ruggieri “rischiamo di vedere un giovane dover lavorare per mantenere 3 pensionati; di ritrovarci con una scuola superata, incapace di formare i ragazzi ai lavori di domani, che saranno molto diversi da oggi, e di metterli in condizione di guadagnare bene; di morire per asfissia da troppe tasse, o di burocrazia, perché abbiamo troppe regole imposte da una Pubblica Amministrazione invadente, lenta e vecchia. Il tutto, con l’ulteriore complicazione di una giustizia a volte malata e inaffidabile. Non è possibile che con questo panorama, si parli solo di cose marginali come l’allarme fascismo, che non c’è, o di ‘pos si-pos no‘, o di Fedez e Rosa Chemical. Noi vorremmo sottrarre il dibattito a questa inutile melina identitaria e cercare di alzare il livello”.

Romano, avvocato, giornalista professionista dal 2007, Ruggieri per Forza Italia è stato deputato fino al settembre scorso e ha ricoperto il ruolo di responsabile dei rapporti con le tv. Alle elezioni del 2022 non è stato ricandidato, suo malgrado: “Io ho una faccia sola. Questa – scrisse sui social – Sono stato leale, molto leale, fino all’ultimo secondo al presidente Berlusconi, e alla bandiera di Forza Italia. E non ho rifiutato proprio nulla. Le uniche offerte che ho rifiutato sono state quelle di altri partiti. Ho avanzato alcune proposte di candidatura a Forza Italia, da cui non ho nemmeno avuto risposta”. E’ stato spesso opinionista nei talk show di Rete 4 e a Non è l’Arena, su La7.

(nella foto, Andrea Ruggieri)

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