(A.G.) Che storia quella dell’Unità. Prima gloriosa, fino a un milione di copie negli anni dopo la Seconda Guerra Mondiale. Poi stentata, dietro alle crisi del Pci e anche del Pd (con le chiusure del 2000, del 2014, firmata Matteo Renzi, del 2017). Poi drammatica, con riaperture di un giorno l’anno e direzioni casuali, perfino Maurizio Belpietro de La Verità. 

E ora, torna? Torna il giornale fondato da Antonio Gramsci nel 1924? Con l’imprenditore delle gestioni immobiliari Alfredo Romeo e con il direttore Piero Sansonetti? Il quale ultimo, all’Unità ha lavorato trent’anni, dal 1975 al 2004, e arrivò alla condirezione, direttore mai. 

filosofo marxista

“Torna Gramsci, torna l’Unità”, ha detto Sansonetti al Corriere della Sera. “In edicola a metà gennaio. A 71 anni si avvera il sogno della mia vita”. Partito di riferimento sarà il Pd, anche se in piena autonomia, secondo Sansonetti. Rapporti con tutti i partiti del centrosinistra, “ma non con il Movimento 5 Stelle, che è di destra, qualunquista e populista”. Parola d’ordine “socialismo”, poiché “il Pd non si può salvare senza socialismo”. Il filosofo marxista Michele Prospero editorialista di punta. “Garantismo e lotta di classe” come fari ideologici.

Ma l’Unità senza il Pci -o perlomeno il Pd- può esistere? Tentativi ce ne sono stati già molti, dopo l’anno 2000, e non sono andati bene. Romeo e Sansonetti hanno vinto la gara del curatore fallimentare del Tribunale di Roma offrendo 910 mila euro – diecimila più dei 900mila messi sul tavolo da Silvio Pons, presidente della Fondazione Gramsci Emilia Romagna – e si sono assicurati la testata.

strapotere dei magistrati

Si può acquistare un marchio per farne altro dalla sua storia? La Nutella per realizzare divani? Romeo e Sansonetti fino a ieri erano editore e direttore del Riformista, giornale concentrato sul garantismo, sul fare argine allo strapotere dei magistrati. Il Riformista dovrà trovare un nuovo direttore. E l’ex redazione dell’Unità, che deve ancora veder riconosciuti i suoi diritti dall’ultima proprietà, che ruolo avrà nel nuovo corso? Romeo e Sansonetti non l’hanno spiegato. Il Comitato di redazione dell’Unita ha scritto così:

“Abbiamo appreso da organi di stampa che presso il Tribunale fallimentare di Roma si è svolta l’asta per la vendita della testata de L’Unità, il giornale fondato da Antonio Gramsci. Al Cdr e alla redazione nulla di ufficiale – ma nemmeno di ufficioso – è stato comunicato. A confermare in un’intervista l’acquisizione della testata da parte del gruppo Romeo, attuale editore de Il Riformista, è stato oggi il direttore Piero Sansonetti chiamato a guidare il nuovo corso de L’Unità. Nell’attesa di comunicazioni ufficiali, siamo costretti ancora una volta a richiamare l’attenzione sulla situazione dei 21 dipendenti (17 giornalisti e 4 poligrafici) che dal primo gennaio vivono in un limbo, senza ammortizzatori sociali e senza prospettive di occupazione. Una situazione insostenibile iniziata con la società editrice Unità srl e, a partire dal 27 luglio data del suo fallimento, proseguita con il curatore fallimentare che a tutt’oggi non ha assunto alcuna decisione sulla sorte dei lavoratori. Chiediamo dunque con forza di non rinviare ulteriormente decisioni sugli ammortizzatori sociali e sul futuro occupazionale dei dipendenti, in base alle previsioni di legge e di contratto, così da porre fine a una situazione di disagio, danno professionale ed economico. Accertato, inoltre, che si va verso la formazione di una nuova redazione, chiediamo che il nuovo editore e il nuovo direttore tengano conto delle professionalità degli attuali dipendenti che sono parte integrante della storia di questo giornale, che hanno pagato un prezzo altissimo, che hanno lottato tenacemente per tenere in vita la testata opponendosi a chi poi, per imperizia e incompetenza, l’ha condotta alla fine indecorosa del fallimento”.

enti e comuni

Alfredo Romeo all’inizio di novembre è stato condannato a Roma a 2 anni e mezzo nella indagine sul caso Consip. Esclusa invece la responsabilità della sua società, Romeo Gestioni. Romeo è accusato di corruzione: l’ex dirigente della centrale unica di acquisti della Pubblica amministrazione, Marco Gasparri lo ha accusato di avere ricevuto da lui, dal 2012 al 2016, circa 100mila euro in cambio di notizie e aiuti nei bandi di gara in Consip.

Romeo Gestioni è una società di gestione di patrimoni e servizi immobiliari (e non solo), che ha avuto centinaia di committenti pubblici e privati tra cui i Comuni di Napoli, di Roma, Milano, Venezia, Firenze, gli enti previdenziali Inps, Inpdap e Inpdai, le università di Bari e Caserta, il Palazzo di Giustizia di Napoli, diverse Regioni, l’Agenzia del Demanio, i Ministeri dell’Economia, degli Interni, della difesa, delle Infrastrutture, il Quirinale, la Corte dei Conti, il Consiglio di Stato, le Autorità per la Privacy, per i lavori pubblici, per le telecomunicazioni.

contributi pubblici

Sansonetti, trent’anni all’Unità, corrispondente dagli Usa, vicedirettore e condirettore con Foa, Veltroni, Fuccillo, Gambescia, Calderola e Colombo. Dal 2004 al 2009 si sposta a sinistra, direttore di Liberazione, organo di Rifondazione comunista, guidata da Bertinotti e Vendola. C’è poi il periodico di sinistra Gli Altri e dal 2010 al 2013 si sposta in Calabria per dirigere Calabria Ora, quotidiano d’informazione regionale con un editore, Pietro Citrigno, condannato per usura. Dal 2014 al 2016 è a Cronache del Garantista che ha una redazione a Roma, una in Campania e tre in Calabria e riceve un contributo pubblico di 700.000 euro. L’esperienza si conclude con un fallimento

Dal 2016 al 2019, dalla Calabria alla direzione de Il Dubbio, che fa capo al Consiglio Nazionale Forense, sempre dalle parti del garantismo giudiziario. Nel 2019 Sansonetti lascia il Dubbio e va a guidare Il Riformista, rinato con missione garantismo. Nel frattempo, Sansonetti è opinionista nelle tv di Berlusconi, in trasmissioni come Quarta Repubblica, Zona Bianca e Stasera Italia.

L’avventura continua.

(nella foto, Piero Sansonetti)

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