Un po’ meno di tre anni dopo l’esordio (15 settembre 2020) Domani cambia direttore. Va via Stefano Feltri, sale sul ponte di comando Emiliano Fittipaldi, già vicedirettore. L’Editore e il Consiglio di amministrazione, come di prammatica, “ringraziano Stefano Feltri per l’impegno e il lavoro svolto in questi anni e augurano al nuovo direttore di affrontare con passione l’importante sfida che lo attende”.

L’Editore Carlo De Benedetti fa anche sapere che ha deciso di “sostenere il giornale con nuovi importanti investimenti in ambito digitale al fine di consolidare il ruolo che Domani si è conquistato nell’ambito del panorama informativo italiano”.

vendite sconosciute

De Benedetti aveva investito 10 milioni di euro all’inizio dell’avventura. L’ambizione era quella di occupare spazi lasciati liberi da la Repubblica, passata nelle mani di John Elkann e della Exor. Domani (che non si è mai fatto rilevare le vendite da Audipress) ha raccolto notevoli apprezzamenti per la serietà e anche la capacità d’inchiesta, ma è rimasto in un mondo di nicchia. Feltri ha provato a fare un giornale molto composto, rigoroso, approfondito, in qualche modo una anomalia nel panorama italiano. Non ha avuto riguardi nei confronti di potentati come l’Eni, oggetto di numerosi pezzi e inchieste. L’Eni ha reagito con richieste di risarcimento.

La redazione ha appreso la notizia come un fulmine a ciel sereno.

corriere ed espresso

Fittipaldi, 49 anni, ha lavorato al Corriere della Sera, al Mattino e all’Espresso, prima di arrivare a Domani dall’inizio delle pubblicazioni. Ha scritto libri inchiesta sugli scandali vaticani, “Avarizia”, “Lussuria”, “Gli impostori- inchiesta sul potere”.

Sulla sua newsletter Feltri ha scritto: “Non è mio costume fare polemiche o commenti sui posti in cui ho lavorato, quindi non chiedetemeli”. Non ha scritto neanche il classico editoriale di saluto ai lettori.

dimissioni e perdite

Un mese e mezzo dopo la prima uscita a Domani circa erano arrivate le dimissioni del presidente del Consiglio di amministrazione Luigi Zanda: a sostituirlo l’ex Dg Rai Antonio Campo Dall’Orto, tutt’ora in carica. Secondo la ricostruzione di Open a fine 2020 il giornale registrò una perdita di 1.937.143 euro e un fatturato di 2.346.635 euro. Con un calcolo fatto sulle vendite relative ai soli tre mesi e mezzo di esercizio. Per il 2021 il fatturato è cresciuto a 4.550.132 di euro e le perdite a 2.303.372 di euro. Le perdite finora registrate hanno eroso il capitale che da 10 milioni si è ridotto a 5.759.485 di euro. Se l’andamento dei conti del 2022 fosse simile a quello dei due anni precedenti le prospettive di crescita per il quotidiano sarebbero minime. Una delle ipotesi formulate era stata allora quella di ridurre i costi almeno di carta e stampa trasformando Domani in un quotidiano esclusivamente digitale. Si è parlato anche della ricerca di un compratore o di possibili nuovi finanziatori. Ai collaboratori è stata inviata una lettera che preannunciava il taglio dei compensi. Alcune figure di rilievo nel desk del giornale non sono state sostituite.

(nella foto, Emiliano Fittipaldi)

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