Il Gruppo Gedi ha ricevuto, lunedì 27 marzo 2023, da Banca Finint un’offerta per l’acquisto delle testate il Corriere delle Alpi, il Mattino di Padova, il Messaggero Veneto, la Nuova di Venezia e Mestre, Il Piccolo, la Tribuna di Treviso e Nordest Economia. Prosegue, come annunciato alcune settimane fa lo smantellamento del Gruppo acquistato alla fine del 2020 dalla Exor di John Elkann dagli eredi De Benedetti. Dopo la vendita del Tirreno, della Nuova Sardegna, delle Gazzette di Modena e Reggio e della Nuova Ferrara alla Sae di Alberto Leonardis, ora tocca al Nord Est. La rete dei giornali locali messa in piedi da Carlo Caracciolo è avviata a non esistere più. A Gedi restano solo la Gazzetta di Mantova, la Provincia Pavese, La Sentinella del Canavese, come ultimi combattenti nella prateria semi-deserta. E restano la Repubblica, la Stampa e il Secolo XIX, le ammiraglie. Per quanto tempo ancora, non si sa.

Due diligence

Sui quotidiani del Nord Est le parti avvieranno ora le negoziazioni per consentire lo svolgimento della “due diligence” e, parallelamente, procederanno alla predisposizione e discussione dei documenti contrattuali. La stipula dell’accordo è prevista entro il mese di giugno.
La cordata che ha presentato l’offerta annovera diversi nomi dell’imprenditoria locale veneta. Come spiega una nota di Banca Finint, l’istituto ha presentato l’offerta per conto di una Newco appositamente costituita della quale in questa prima fase fanno parte, oltre a Finint, Alessandro Banzato (Acciaierie Venete), Enrico Carraro (Gruppo Carraro), Federico De’ Stefani (Sit Group), le famiglie Nalini (Gruppo Carel) e Zanatta (Tecnica Group), Videomedia (società attiva nel campo televisivo con TvA e TeleChiara).

“Contiamo nelle prossime settimane di coinvolgere anche rappresentanti della miglior imprenditoria del Friuli Venezia Giulia”, dice Enrico Marchi, presidente di Banca Finint.

fulcro fondamentale

“Le testate in questione – aggiunge – sono un asset di straordinaria importanza per la comunità triveneta, cui ci proponiamo di dar voce sempre più estesa e autorevole anche sul piano nazionale, con un Gruppo improntato all’informazione multimediale. Le redazioni giornalistiche di questo progetto di sviluppo sono il fulcro fondamentale, da valorizzare e integrare nel lungo periodo. E le relazioni con le comunità dei diversi territori sono il massimo patrimonio da coltivare”.

In una nota congiunta, i Comitati di redazione delle testate interessate auspicano che le intenzioni della cordata di industriali capeggiata da Banca Finint “siano confermate, qualora la Newco appena costituita decida davvero di rilevare le sei testate oggetto della trattativa”. Per i Cdr è “positivo che l’annuncio metta un argine alle indiscrezioni sull’esistenza di tre diverse cordate interessate all’acquisto, ma preoccupa che i tempi indicati dai vertici di Gedi prevedano un percorso di almeno sei mesi di sospensione, che segnerà la vita e il lavoro delle redazioni e dei giornalisti che vi operano”.

piani mutati

I giornalisti ricordano poi che “l’attuale editore ha assicurato che l’iter comprenderà i dovuti confronti sindacali sul mantenimento dei livelli occupazionali, rimandando tuttavia ogni garanzia alle decisioni della società che subentrerà nel controllo delle testate, a cui i Cdr si appellano affinché venga presentato un piano industriale ed editoriale solido, capace di mantenere i livelli occupazionali attuali e di puntare in prospettiva a un rafforzamento delle redazioni e dunque della qualità dell’informazione”.

I Comitati di redazione sono “pronti fin da ora a incontrare il presidente di Banca Finint Enrico Marchi, per ascoltare le intenzioni della cordata da lui rappresentata e auspicano che questo passaggio possa avvenire il prima possibile. Resta forte la perplessità – concludono – per l’approccio editoriale del gruppo Gedi, che dopo aver negato ogni volontà di cessione a dicembre ha repentinamente mutato i propri piani e che ora ufficializza l’entrata nel vivo della cessione”.

(nella foto, Enrico Marchi, presidente di Banca Finint)

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