Il presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Guido D’Ubaldo scrive ai colleghi per ricordare -ancora una volta- l’obbligo della formazione. C’è stata una proroga fino al 30 giugno 2023, ma è l’ultima. Dopo, per chi non è in regola, scatteranno le sanzioni disciplinari a partire dall’avvertimento e dalla censura. Nel Lazio su 20mila iscritti sono migliaia a non essere in regola con gli obblighi formativi previsti per legge per tutti gli Ordini professionali.

“Gentili colleghi -scrive D’Ubaldo- vi aggiorno nuovamente sulla Formazione Obbligatoria Continua. Il 31 dicembre si è chiuso il triennio, ma grazie all’impulso di questo Ordine regionale, il Consiglio Nazionale ha recepito la proroga di sei mesi accordata dal Ministero della Giustizia. Nonostante gli sforzi che molti di voi hanno fatto al termine del 2023, abbiamo ancora numerosi colleghi inadempienti. La formazione resta una delle sfide più impegnative del Consiglio regionale. Si tratta di un obbligo che l’Ordine dei giornalisti, come gli altri Ordini professionali, ha recepito da una legge dello Stato. Durante la mia presidenza abbiamo cercato di ampliare l’offerta formativa, con corsi on line e il ritorno di tanti eventi in presenza, dopo il periodo di lock down dovuto al Covid. Soprattutto abbiamo mantenuto l’impegno di proporre ai colleghi esclusivamente corsi gratuiti”.

Adesso la piattaforma della formazione è stata adeguata alla proroga e c’è tempo fino al 30 giugno per mettersi in regola. “Alla scadenza della proroga -scrive il presidente- saranno inevitabili le sanzioni disciplinari. So che per molti di noi la formazione è un impegno gravoso, ma resta un obbligo di legge. Sono reduce dai lavori del Congresso della Federazione Nazionale della Stampa Italiana: anche in quel contesto si è dibattuto sulla crisi del nostro settore, il mercato del lavoro per la nostra categoria continua a contrarsi drammaticamente, sono stati persi tanti posti di lavoro negli ultimi anni. L’obbligo della formazione diventa quindi l’ultimo dei pensieri, è inevitabile. Ma il Ministero vigilante ci impone di farlo rispettare. Tra oltre 20.000 iscritti abbiamo ancora un gran numero di inadempienti. la mancata acquisizione dei crediti comporta conseguenze di carattere disciplinare che, nel rispetto della legge, il collegio di disciplina sarà costretto a valutare.”.
D’Ubaldo ricorda che è possibile ottenere esenzioni in base a legittimi impedimenti, così come con 30 anni di iscrizione all’albo (compresi quelli nell’elenco dei Pubblicisti) il tetto da raggiungere è di 20 crediti, dei quali la metà deontologici. L’obbligo formativo riguarda Professionisti e Pubblicisti.
Su www.formazionegiornalisti.it nella dashboard solo gli inadempienti troveranno alla voce “Corsi”, la dicitura “Corsi Disponibili in Proroga”.

(nella foto, Guido D’Ubaldo, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio)

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