(A.G.) Per provare a capire cosa succede nel giornalismo, parliamo di una nuova app scaricabile, senza oneri, da metà gennaio 2023. Fa giornalismo, ma anche altro. 

“E’ un impasto fra vecchio mestiere e nuove modalità di fruizione”, dice il direttore Giuseppe Smorto. “Secondo la tendenza di molti editori nel mondo, i realizzatori sono per metà giornalisti, per l’altra metà ingegneri”, dice l’editore Alessandro Vento.

Il nome. Viene da una frase, con storpiatura dell’italiano: “Se non lo sai, sallo” (se non lo sai, sappilo), di incerta paternità e provenienza, in voga da almeno dieci anni. Prima del lancio della app sono stati fatti ripetuti “brain storming”, interrogati decine di pubblicitari per trovare il marchio giusto. A un certo punto un “creativo” ventenne, esclamò: “Volete dare le informazioni fondamentali? Quindi, state dicendo: ‘Se non lo sai, sallo!’”. 

La formula. L’app è basata sui video. I video si guardano con lo scroll, scorrimento toccando lo schermo, tramite pollice. Stessa formula di Instagram e di TikTok, basata sull’attenzione breve e sull’immediato passaggio ad altro, al minimo calo di interesse. Ciascun video dura 30 secondi, massimo un minuto.

Le sezioni. Divisione in due. Le notizie che “non si possono non sapere” e le notizie sulle passioni di ciascuno: animali, arte&cultura, auto&moto, beauty, benessere, fashion, gaming, green, musica, salute, scienza, serie tv, tech, fitness, bici, serie tv, cinema, viaggi, figli, food, vino, sport. 

La profilazione. Le notizie sono uguali per tutti, le passioni no. Quindi, dopo qualche tempo di utilizzo dell’app, ognuno riceve in particolare video su ciò che vuole sapere.

Perché. L’editore Vento spiega: “La nostra analisi sull’audience digitale è questa: in Italia i ‘news addicted’, i bisognosi di notizie, sono il 15 per cento, gli utenti digitali che invece non sono interessati alle notizie, (calcio a parte) sono il 40 per cento. In mezzo, c’è un 45 per cento di ‘casual news readers’, lettori casuali di notizie, che hanno però necessità di informazioni non soddisfatte dai media tradizionali. Informazioni sulle loro passioni, che oggi vanno a cercare sui social, in modo disordinato”. 

Pubblico potenziale. “Persone di qualunque estrazione sociale ed economica, dal professore universitario al guidatore di tram, dai trentenni ai sessantenni”.

Intelligenza artificiale. Due applicazioni. La prima riguarda fornitura e montaggio dei video. Se si deve di parlare di Biden, dei missili e della guerra in Ucraina, i robot trovano subito ciò che serve. La seconda è la definizione e distribuzione dei contenuti personalizzati. 

Responsabili editoriali. Direttore prestigioso, Giuseppe Smorto, 65 anni, già capo dello Sport a la Repubblica e vicedirettore, esperto e appassionato della sua terra, la Calabria, autore di numerosi libri (“A sud del Sud. Viaggio dentro la Calabria fra diavoli e resistenti”, 2021. Vicedirettore Massimo Razzi, 71 anni, genovese, Kataweb, Huffington Post e i lsito di Repubblica.

Giornalisti. In redazione dodici giovani, tutti regolarmente assunti, originari di Prato, di Torino, molti siciliani e di altre città del Sud.

Orari. Flusso di notizie da scorrere verso l’alto con il pollice, dalle 7 alle 22.

Sede. Via Giosuè Carducci 2, Palermo, a cento metri dal Teatro Politeama. Omaggio alle origini dell’editore. Fiducia nella fucina giornalistica di alta qualità che il capoluogo siciliano è sempre stato.

Editori. La società si chiama Aladino. L’azionista di maggioranza è Alessandro Vento, 45 anni, originario di Erice (Trapani). Giornalista professionista e informatico. Esperto di sistemi editoriali, ha lavorato in molti Paesi, dagli Stati Uniti alla Lituania, con la società D-Share, venduta nel 2019 all’Agi (Eni). Ha lavorato in Rcs, partecipando, fra l’altro, all’introduzione tecnica del colore al Corriere della Sera. Con lui, Mario Parroco, già amministratore delegato del Tempo, direttore generale di Tuttosport e di Telemontecarlo e altri quattro imprenditori.

Risultati. Dopo un mese dall’uscita, l’app è stata scaricata alcune da alcune decine di migliaia di persone. L’obiettivo è arrivare a centinaia di migliaia. 

Obiettivi. Parole di Vento: “Dimostrare entro il 2023 che esiste un modo innovativo di fare informazione, nel mondo affaticato delle news tradizionali. Cogliere una grande opportunità in controtendenza, nel campo dei media, che tutti giudicano in profonda crisi”.   

(nella foto, Giuseppe Smorto)

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