Sarà un commissario, nominato dal governo, a scrivere il nuovo Statuto dell’Inpgi 2, ciò che resta della previdenza autonoma dei giornalisti, e a indire le elezioni per gli organi direttivi. In sette mesi il Consiglio di amministrazione non è riuscito a trovare la maggioranza richiesta di due terzi per approvare lo Statuto e quindi andare alle elezioni.

Il Ministero dell’Economia aveva dato tempo fino al 31 gennaio affinché i vertici Inpgi trovassero l’accordo, ma nell’ultimo Consiglio generale del 26 gennaio non è stata approvata la bozza del presidente Macelloni, né gli emendamenti presentati dalla minoranza. Ci si è fermati, per la prima, a 43 voti favorevoli, e 19 contrari.

Ora la decisione è nelle mani del ministero. Il commissario deciderà entro tre mesi, a partire dai primi di febbraio. L’attuale dirigenza dell’Inpgi mantiene i poteri per la conduzione della normale amministrazione.

Il principale argomento di scontro è stato il sostegno da parte dell’Inpgi 2 alla Fnsi per la gestione degli uffici di consulenza nelle sedi regionali del sindacato.  Attualmente è previsto che la gestione di questi servizi sia affidata “di norma” alla Federazione della stampa.

La maggioranza (Controcorrente) voleva cancellare queste due parole, istituendo una regola. Le opposizioni (Inofrmazione@futuro, Puntoacapo, Gruppo ex Fissa) chiedevano invece l’introduzione della “possibilità”, ma non dell’obbligo, di istituire uffici e fiduciari da parte della Fnsi. Lasciando la decisione agli eletti dopo ogni elezione.

Secondo la presidente Macelloni “la convenzione col sindacato fa parte della storia dell’Inpgi e ha sempre funzionato. Non va bene che sia affidata di volta in volta alla nuova governance. Si rischia di dover svolgere gare ad ogni elezione. Il servizio agli iscritti è migliore evitando di mettere a gara la convenzione ogni quattro anni”.

La parola va ora ai ministri del Lavoro Marina Elvira Calderone e dell’Economia Giancarlo Giorgetti per la nomina del commissario. 

Nel 2022 il contributo Inpgi alla Fnsi è stato di 2,4 milioni. Nel preventivo 2023, essendo stati trasferiti all’Ipns le funzioni di Inpgi ed essendo rimasto in vita soltanto Inpgi 2 per i lavoratori autonomi il contributo è di circa un milione di euro.

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