Un giovane italiano di 25 anni aggredito fuori da un pub di Londra. Si trova in gravi condizioni al King’s College Hospital. I genitori e i parenti vengono avvisati su Facebook da un amico del giovane. Accorrono nella capitale inglese e incontrano molte difficoltà, sia con la polizia, sia con le nostre rappresentanze diplomatiche. 

La storia è raccontata in esclusiva da Leggo, il quotidiano gratuito del Gruppo Caltagirone. E dopo la pubblicazione, ripresa da tutte le principali agenzie e dai principali siti dei giornali, la situazione un po’ si sblocca. Il Consolato italiano contatta la zio del ragazzo, ai genitori viene messo a disposizione un interprete.

dove è nato bowie

La storia terribile avviene nella notte fra venerdì 2 e sabato 3 dicembre. La scena è il pub Canova Hall, a Brixton, il “quartiere caraibico” di Londra, sud ovest della città, dove è nato David Bowie. Marco Pannone, 25 anni, originario di Fondi (Latina) stava servendo ai tavoli esterni al locali. Secondo la ricostruzione un avventore ubriaco lo ha colpito a pugni. 

La famiglia in Italia è stata avvisata sabato mattina, intorno alle 10, su Facebook da un amico di Marco. Un messaggio arrivato sul profilo della sorella maggiore: si diceva che Marco era stato aggredito, che era stato portato in ospedale e stava molto male. Sorella e genitori non avevano il passaporto pronto. Così il primo a partire per l’Inghilterra è stato uno zio, Massimiliano, chef nella Capitale. E’ andato in ospedale e una dottoressa gli ha spiegato che le condizioni di Marco sono molto gravi. Gli hanno dovuto asportare una parte di calotta cranica per cercare di ridurre la pressione.

numero di registrazione

Gli altri parenti di Marco sono atterrati a Londra lunedì 5. Dalla polizia ottengono scarse notizie. Dicono che l’agente che si occupa del caso è andato in ferie. Allo zio ha lasciato la mail di un collega e il numero di registrazione del crimine. Al Consolato italiano sono i parenti a riferire ciò che è accaduto. A Leggo lo zio ha detto: “Abbiamo chiesto aiuto al Consolato, anche un interprete perché non parliamo la lingua. Hanno preso i nostri dati e poi mi hanno mandato una mail dicendo che non avevano personale disponibile e quindi di rivolgerci alla polizia inglese».

Marco Pannone ha 25 anni e si è trasferito a Londra 6 anni fa. “È tornato per qualche tempo in Italia solo quando è entrata in vigore la Brexit per sistemare tutti i documenti necessari – spiega lo zio – Ha lavorato come barman in hotel, bar e pub senza mai avere problemi”.

Dopo la pubblicazione su Leggo e la ripresa della stampa italiana, la Farnesina si è mossa e il Consolato di londra ha contattato lo zio e ha messo a disposizione un interprete.

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