Le donne che lottano in tutto il mondo contro il cambiamento climatico. Le racconta il numero di settembre di Donne Chiesa Mondo, il mensile dell’Osservatore Romano, diretto da Rita Pinci. Titolo di copertina: “Le paladine della Terra”.

“Abbiamo cercato -si legge nell’editoriale- coloro che da tempo, e alla periferia del mondo, tentano di proteggere l’ambiente, l’aria, le foreste, la fauna, la vita degli umani e di opporsi al degrado. Di arrestare i danni enormi che i paesi più ricchi, malgrado convegni, conferenze e dichiarazioni di buona volontà, non riescono ad arginare”. La teologa Marinella Perroni spiega che “C’era un giardino all’origine del mondo: perché oggi non ce ne prendiamo cura?”. Federica Re David scrive la storia di Vandana Shiva, che nel 1995 contro l’abuso del suolo ha fondato una banca di semi comunitari. Laura Eduati parla dell’attivista kenyota Wanjira Maathai che, seguendo le orme della madre Wanjara Maathai, prima donna africana a ricevere il premio Nobel per la Pace per il suo impegno per lo sviluppo sostenibile, con il Green Belt Movement fa dovunque quello che è possibile fare. Maria Bianco introduce nella teologia ecofemminista di Rosemary Radford Ruether. Lucia Capuzzi illustra le idee di Txai Suruì per allontanare la fine del pianeta, partendo dall’Amazzonia. Vittoria Prisciandaro accompagna nel primo monastero ecocompatibile e Francesco Grignetti (unica firma maschile del numero) narra la guerra di Crimea delle Figlie della Carità.

Dall’Uganda arriva la storia di Vanessa Nakate, il volto africano del movimento Rise Up Climate, la studentessa che ha peregrinato con Greta Tumberg per i vertici internazionali per chiedere ai Grandi della terra di fermare la corsa verso l’autodistruzione. E c’è la storia di suor Patricia Daly che, nei consigli di amministrazione di grandi aziende, usa un pacchetto di azioni affidatole da investitori di fede cattolica per dirigere le politiche aziendali verso la lotta al cambiamento climatico e alla protezione ambientale. 

 

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