Sono un fotografo freelance e scrivo a proposito di “Ucraina, i telefonini sono la nuova Lettera 22, notizie affidate a volontari e freelance”. Il mondo è cambiato. Oggi sono tutti inviati di guerra, fotografi, reporter e giornalisti; tutti fanno tutto, spesso gratis a proprie spese, pur di avere un collegamento in un tg o avere una foto pagata due lire su un quotidiano, tanto c’è papà che farà una ricarica su una prepagata quando a Kiev finiranno i soldi. Per non parlare di YouTube, dove orde di tuttologi, dai viaggi alla cucina, propinano consigli su tutto, il più delle volte rasentando il ridicolo. Ma la cosa più sconcertante sono i commenti di approvazione degli adepti di questi “esperti”, davanti ad un video che ti spiega come si monta una tenda ad igloo, o cosa devo portare come toeletta se viaggio in moto.
Ma permettetemi, la differenza nei servizi si vede. I professionisti si riconoscono, anche nei collegamenti fatti con smartphone. Dice bene Michele Mezza nell’articolo: “Il dopo guerra ci dirà quanto di questa mediamorfosi diventerà modello professionale consolidato”; penso ci saranno orde di “reporter da telefonino” disoccupati, fino a quando un nuovo Putin scatenerà un’altra guerra.
Bei tempi quando si partiva con la pellicola, o eri capace, o eri capace.

nicodemarinis@virgilio.it

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