Il numero del Corriere della Sera del 17 maggio è “dedicato” alle Ferrovie dello Stato. Un esempio delle singolari vicinanze fra giornalismo e pubblicità che non aiutano i lettori a distinguere. Le Ferrovie nella stessa giornata hanno distribuito pubblicità a quasi tutti i quotidiani, ma nessuno ha risposto nella parte giornalistica come il Corriere.

Si comincia dalla prima pagina: due manchette pubblicitarie sotto la testata e due piedi pubblicitari, agli angoli sinistro e destro, sono occupati dal simbolo Fs. I due piedi sono più grandi e contengono anche la frase “Oggi inizia un tempo nuovo”. Fra i titoli giornalistici di prima, in basso a destra, c’è invece questo: “Fs, il nostro piano da 190 miliardi”. Occhiello: L’intervista, l’ad Luigi Ferraris. La firma è di Daniele Manca, vicedirettore del Corriere.

tempo immobile

Sfogliando il giornale, nelle intere pagine 20 e 21, si trova la pubblicità del Gruppo FS. Sullo sfondo un bimbo in braccio a una giovane mamma. E la scritta: “La verità è che non ci siamo mai fermati. Proprio quando il tempo sembrava immobile, il pensiero si è mosso in un modo diverso. In quell’istante è cambiato tutto….”.

Andando avanti, pagina 34 apre il settore Economia con un pezzo: “Il piano Fs: raddoppiare le merci e aumentare del 30 per cento i passeggeri”. Pagina 35 è occupata dall’intervista all’amministratore delegato lanciata in prima: “Investiremo 190 miliardi su infrastrutture e tecnologie. La sfida? Modernizzare il Paese”.

tempo nuovo

Chiusura con pagina 56, l’ultima del Corriere, pubblicità FS. Una bella donna sorride, con Las scritta: “La verità è che non ci siamo mai fermati… Abbiamo trovato il nostro tempo, chi veloce, chi lento. Un tempo umano, un tempo nuovo”. In più, un colonnino in Cronaca di Roma sugli investimenti Fs nel Lazio (16 miliardi).

La Repubblica ha avuto nello stesso giorno -17 maggio- quasi gli stessi ingombri pubblicitari del Corriere: tre manchette anziché quattro in prima, i due paginoni centrali, l’ultima pagina. Ma ha risposto con un solo articolo sul piano di Ferrovie in seconda di Economia e un articolo in Cronaca di Roma sugli investimenti nel Lazio (16 miliardi). La Stampa ha tre manchette in prima, la pagina di pubblicità a chiudere il giornale e un pezzo in apertura di Economia. Il Messaggero ha tre manchette, la pubblicità a chiudere e un pezzo in apertura di Economia. Il Sole 24 Ore ha la pubblicità, un pezzo di richiamo in prima e un pezzo a pagina 10. Il Giornale ha pubblicità in ultima e pezzo in Economia e così Avvenire. La Verità ha la pubblicità in ultima e un pezzo di taglio basso. Il Fatto quotidiano, Il Mattino e La Gazzetta dello Sport hanno pubblicità in ultima pagina e nessun pezzo.

Professione Reporter

(nella foto, Luigi Ferraris, ad di Ferrovie dello Stato)

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