(A.G.) “Ho rinunciato a un ottimo lavoro per venire qui”.

Qui è Livorno, la direzione del Tirreno. Lui è Luciano Tancredi. L’ultima postazione che ha occupato è Pubblic affairs di Fincantieri spa, Responsabile dei rapporti istituzionali con gli enti territoriali. Prima a Condotte, prima autore tv (La vita in diretta e Chi l’ha visto?), al Messaggero per molti anni. Ti ha spinto la voglia della prima direzione?
“Direi la passione per il giornalismo. Anche se poi ho fatto tante altre cose”.
Cambierai il Tirreno?
“Intanto vorrei ristabilire serenità. Far tornare a casa alcuni colleghi, che erano stati spostati. Ho messo in piedi una redazione web, che non esisteva. Capo, Danilo Fastelli, che è entrato due volte in nomination agli Award dell’Online News Association a Boston e a Chicago. Faceva il capo redattore centrale. Poi, sto facendo il giro delle otto redazioni locali, col vicedirettore Cristiano Meoni e un membro del Cdr. Farò presto due assunzioni, a Massa e per il web, un trentenne e un ventottenne”.
Ha funzionato?
“Non lo so. Bisognerebbe chiedere in redazione”.
E sul giornale?
“Articoli più brevi. Editoriali miei solo se necessario. Hanno scritto fondi, ad esempio, il virologo Bassetti su come sarà il virus a Natale o Piero Fassino che scrive tutte le domeniche di politica estera. Pezzi di redattori che partono dalla prima. Piedi di prima di colore, come quello sulla maestra che ha inventato l’’ora di gentilezza’. Pagine 2 e 3 su eventi locali, come la mala movida. Una bella foto al centro della prima pagina, ad esempio la bimba di dodici anni unica alunna dell’isola di Capraia”.
Dicono che farete il Tirreno di montagna, tutti abruzzesi: il presidente della società editrice Alberto Leonardis (che ha acquistato da Elkann Tirreno, Gazzetta Reggio, Gazzetta di Modena e Nuova Ferrara), il direttore, il direttore area legale Marco Racano, il direttore operativo Giulio Fascetti, il direttore della comunicazione Gianni Giovannetti, amici da ragazzi.
“Dopo quarant’anni, per la prima volta ci siamo ritrovati a lavorare tutti assieme. A parte Giovannetti che è un po’ più grande, c’è una foto di me, Alberto e Marco, a sedici anni che facciamo una spaghettata a mezzanotte. Eravamo insieme fin dalla primina”.
I livornesi gradiranno?
A parte tutto questo, io sarò un direttore che rappresenta la redazione nei confronti della proprietà. Farò un piano di sviluppo e riorganizzazione condiviso con il Comitato di redazione”.
Quanti siete e quante copie vendete?
“Settantaquattro giornalisti, 27 mila copie vendute per otto edizioni. Punteremo sul web e sui nuovi prodotti come i podcast”.
Quanto dura il tuo contratto?
“Tempo indeterminato”.
(nella foto, Luciano Tancredi)
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