“Sono sempre più convinto che l’intelligenza artificiale sia un passaggio obbligato per tutte le redazioni. L’Italia è rimasta pericolosamente indietro in questo settore e Asimov, che non richiede conoscenze specifiche da parte dei giornalisti, è la strada giusta per bruciare i tempi e recuperare. Non è più ammissibile che nelle redazioni, decimate dalla crisi del settore, i professionisti continuino a perdere tempo con task ripetitivi, come trascrivere le interviste, scrivere notizie che si basano su dati e non richiedono riflessioni o analisi specifiche da parte dei redattori, produrre video e podcast che possono essere realizzati in modo automatizzato con la voce e l’immagine del giornalista, i cosiddetti “media sintetici”. Il futuro della professione è già arrivato, solo che in Italia duriamo fatica ad accorgercene e a capirne lo straordinario utilizzo nel campo dell’informazione”.

A parlare è Marco Pratellesi, giornalista fiorentino di lungo corso, già condirettore dell’Agenzia Italia con Riccardo Luna e per dieci anni responsabile del sito del Corriere della Sera, da oggi è Senior Vice President di ASC 27 (https://www.asc27.com/), startup romana specializzata in applicazioni di intelligenza artificiale alla cyber security e al mondo dell’editoria. Pratellesi curerà lo sviluppo e l’implementazione di Asimov (https://www.asc27.com/asimov.html), una piattaforma che affianca i giornalisti e ne potenzia il lavoro in una serie di mansioni: dalla ricerca e analisi delle fonti digitali (trend discovery) alla produzione di testi automatizzati a partire da set di dati, dalla trascrizione automatizzata delle interviste alla creazione di voci neurali che permettono di creare podcast e video a partire dai testi sfruttando la stessa voce dei giornalisti senza alcuni tipo di intervento umano.

Pratellesi, che attualmente collabora con Italian Tech del Gruppo Gedi e in passato è stato tra i fondatori di Startup Italia (prima ancora all’Espresso e al Gruppo Monrif, per cui curò negli anni Novanta il lancio dei siti Internet), è convinto che indietro non si torna. “Chi non sale su questo treno, quello dell’intelligenza artificiale a supporto del giornalismo di qualità, si troverà presto in difficoltà a competere con chi invece questo treno lo prenderà”. Nessun dubbio nemmeno sul fronte ‘occupazionale’: conoscere e sapere usare l’intelligenza artificiale – spiega il vicepresidente di ASC27 – consentirà ai professionisti di produrre giornalismo migliore a prezzi sempre più competitivi, il che creerà sviluppo ed economia per le aziende editoriali. Altro che robot che prendono il posto degli umani.

Asimov – che permette al giornalista di eseguire tutte le funzioni in maniera trasparente, senza che conosca i processi e le applicazioni di AI – è stata premiata alla World Artificial Intelligence Conference di Shanghai, nel luglio 2021, come migliore startup europea e tra le migliori dieci a livello mondiale nel settore dell’informazione, e ha già conquistato quote di mercato con collaborazioni con testate giornalistiche e media.

Il futuro è qui: giornalisti computazionali, in grado di scrivere algoritmi editoriali

L’intelligenza artificiale scrive e titola. “I giornalisti non devono avere paura”

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