Scosse di assestamento nel rapporto fra il nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la stampa.

Intanto, Biden ha stabilito un record. Tiene la prima conferenza stampa del suo mandato il 25 marzo, sessantacinque giorni dopo l’inizio della Presidenza. Il Washington Post ha scritto che Trump incontrò i giornalisti la prima volta dopo 27 giorni, Obama dopo 20 e George Bush junior dopo 33. Jake Tapper della Cnn ha twittato: “Un’analisi degli ultimi 100 anni mostra che i 15 predecessori più recenti del presidente Biden hanno tutti tenuto una conferenza stampa formale da soli entro 33 giorni dall’entrata in carica. Biden non l’ha fatto”.

Per ora il neo presidente ha tenuto solo un briefing informale con domande e risposte, durato ventuno minuti, alla presenza di pochi giornalisti, il 25 gennaio scorso, cinque giorni dopo l’insediamento alla Casa Bianca.

Un’altra polemica riguarda il mancato invito dei giornalisti a un sopralluogo del governo alla frontiera con il Messico. Il 19 marzo il segretario alla Sicurezza interna, Alejandro Mayorkas è andato in visita con un gruppo bipartisan di senatori, per controllare la situazione del problema immigrazione. Solitamente -ha fatto notare la Cnn- in questo tipo di sopralluoghi vengono invitati i giornalisti. Stavolta no. Il governo ha negato inoltre ai giornalisti la possibilità di visitare le strutture di accoglienza per i migranti minorenni al confine. Strutture -hanno ricordato Cnn e The Hill- che erano aperte alla stampa in epoca Trump. Alla frontiera meridionale ci sono circa 9500 minori non accompagnati detenuti in edifici gestiti dal Dipartimento per la Salute e altri 4500 sotto la custodia della Custom and Border Protection. 

Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca, ha affermato che i giornalisti non sono stati invitati a causa delle restrizioni per la pandemia.

(nella foto, Joe Biden si ferma a salutare i giornalisti, nel giorno dell’insediamento)

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