L’Ordine scopre che per convocare il voto online per rinnovare gli organi di gestione occorrono mesi, fra gara per scegliere la piattaforma e organizzazione generale. Quindi fissa nuove date per le elezioni (è già la quarta volta): 18 e 25 aprile. Allo stesso tempo auspica che il ministero della Giustizia conceda una proroga per arrivare, più avanti, al voto online. In realtà, le date stabilite dal ministero sono state già abbondantemente superate, il termine scadeva a gennaio.

Dietro tutte questi problemi tecnici c’è la lotta per chi sarà il prossimo presidente: da una parte Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine toscano e designato da Controcorrente, la componente che governa Inpgi, Fnsi e Casagit. Dall’altra, probabilmente, il presidente attuale Carlo Verna, che fu eletto da Contrordine (Controcorrente più Informazione Futuro) e ora ha consumato la scissione da Controcorrente e verrebbe candidato dalle opposizioni (Informazione Futuro, Senza Bavaglio).

“L’obiettivo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti resta il rinnovo degli organismi anche col voto telematico oltre che con quello in presenza, ma la legge prevedeva la formale convocazione delle elezioni e così sono state indette nelle date a partire dal prossimo 11 aprile (a seguire 18 e 25 aprile per gli eventuali ballottaggi)”. Così dice la nota del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del 3 febbraio. “Abbiamo fatto il nostro dovere di gestori di ente pubblico -prosegue la nota – rispettando una norma incongrua che consente di introdurre il voto telematico fissando però termini inosservabili, come è stato precisato in un autorevole parere dottrinale. Ora ci aspettiamo che altrettanto faccia il legislatore, correggendo le storture che ha determinato e consentendo – se vuole essere coerente con se stesso – di procrastinare il voto, come accaduto nel recente passato senza pandemia e senza una novità storica come il voto telematico. Riteniamo che sia un diritto acquisito per i giornalisti di potersi esprimere nelle urne virtuali senza essere costretti a spostarsi da un capo all’altro della propria regione di appartenenza, visto che sempre la normativa vigente consente di allestire non più di tre seggi fisici. Risolta, ci auguriamo presto, la crisi di governo, auspichiamo un’adeguata diretta interlocuzione col Ministro della Giustizia competente a proporre urgenti soluzioni legislative, dopo aver già preso contatti con i sempre disponibili Uffici di via Arenula. L’aver indicato la data delle elezioni costituisce, nell’auspicio dell’Ordine, una soluzione-ponte per consentire l’intervento normativo senza violare la legge attualmente vigente, appena dopo aver appreso dalla società di committenza pubblica che i tempi per arrivare, tramite procedura negoziata, alla disponibilità della piattaforma unica avrebbero superato quelli in termini di diritto disponibili. E’ stata quindi per impossibilità giuridica, in attesa di una nuova normativa, sospesa anche la firma della convenzione con Invitalia, che l’Ordine ringrazia per la preziosa collaborazione istituzionale”.

“Il voto telematico – conclude il Cnog – va riconquistato per una seconda volta, ma come avrebbe detto il grande Massimo Troisi: “Ricomincio da tre” ovvero la legge che lo prevede, il regolamento costruito e votato in tempi record dal Cnog, lo stesso regolamento approvato dal Ministero vigilante e pubblicato sul Bollettino ufficiale. Si ricomincia naturalmente dal buon senso e dalla forza delle ragioni”.

(nella foto, Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei giornalisti)

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