Il titolo è molto bello: “Chi vince non sa cosa si perde”. Perché “la vittoria può rendere arroganti”. E’ la prima intervista di un quotidiano sportivo al Papa e l’ha realizzata la Gazzetta dello Sport, diretta da Stefano Barigelli, sabato 2 gennaio 2021. A coadiuvare l’impresa è stato don Marco Pozza, cappellano presso il carcere di sicurezza Due Palazzi di Padova e autore di tre libri intervista con Francesco I. La firma dell’intervista è di Pier Bergonzi. Il lavoro è uscito su Gazzetta, Sportweek e su un libro in omaggio ai lettori con il colloquio integrale.

Non basta. Domenica 3 gennaio, durante la riunione di redazione in Gazzetta arriva una telefonata da numero sconosciuto: “Sono Francesco. Mi è piaciuto moltissimo il lavoro che avete fatto insieme a don Marco. Ottimo lavoro di squadra. Non meritavo tutto questo. Grazie davvero. Mi sono permesso di chiedergli il vostro numero di telefono, perché volevo dirvelo personalmente. Avanti così, con coraggio. Con quello che fate voi, non solo con il numero di oggi, fate del bene alla gente. Siate sempre portatori di speranza e di buone notizie. Mi raccomando, continuate così”.

L’intervista, frutto di un incontro in Vaticano, sul quotidiano è lunga tre pagine. Il Papa racconta il piacere di una palla di stracci, il campetto di un oratorio, l’impegno di chi sa rispettare il talento, il riscatto di un atleta paralimpico e la felicità di chi raggiunge lealmente un obiettivo, perché “il doping non è soltanto un imbroglio, è una scorciatoia che annulla la dignità”. “E’ triste -dice Francesco- vedere campioni ricchissimi, ma svogliati, quasi dei burocrati: facciamo di tutto perché sia salva la dimensione amatoriale”.

(nella foto, prima pagina della Gazzetta dello Sport del 2 gennaio 2021)

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