Massimo Giannini, direttore della Stampa, è quello che ha fatto di più. Quattro pagine che incartano, o meglio avvolgono, il numero del 25 novembre, Giornata per l’eliminazione della  violenza contro le donne, proclamata nel dicembre 1999 dalle Nazioni Unite. “Codice Rosso”, dice il grande titolo e sotto tre pezzi, di Michela Marzano, Elsa Fornero e Linda Laura Sabbadini. Nelle pagine centrali, sessanta storie di donne, uccise nel 2020, “sessanta vittime che dovevamo proteggere”.

E’ l’unico, Giannini, con il suo staff, ad aver dato un segnale che va oltre la doverosa registrazione della Giornata. Va ricordato che alla Stampa, a Roma, Giannini ha nominato un vertice di tre donne, Francesca Schianchi, Francesca Paci e Maria Rosa Tomasello. E che l’impegno della direzione è di pubblicare almeno due pezzi di donne al giorno in prima pagina.

E gli altri? Il Corriere dedica al 25 novembre il fondo della prima pagina, firmato da Barbara Stefanelli, vicedirettore vicario (“Tre strade per fermare la violenza”). La Repubblica fa il sottotestata (Le voci delle donne: “Più forti della violenza”, con due pezzi di Michela Murgia e di Elly Schlein. Il Sole 24 ore mette un titolino nel sottospalla a colori: “Donne, il Covid non ha fermato la pandemia della violenza”. Il manifesto titola nel mezzo della prima “Cielo nero”. Sommario: “Una donna uccisa ogni tre giorni, l’89 per cento femminicidi in ambito familiare”. Domani lascia l’articolo di fondo a Chiara Valerio: “La violenza sulle donne comincia dal linguaggio”.

Avvenire anche usa il centro della prima pagina, con foto “Contro le donne una pandemia di violenza”, mentre Il Mattino segnala “La strage delle donne durante il lockdown”. Il Messaggero, in mezzo alla prima pagina: “Violenza sulle donne, strage infinita”. Poi, è stato notato che a pagina 50 della Cronaca di Roma c’è la pubblicità dell’inserto Molto Donna e sotto gli annunci del sesso a pagamento.

Niente sulla prima pagina del Foglio, niente sul Tempo, niente sul Fatto, niente sul Giornale, sulla Verità, su Libero.

Piccola nota: tutti i giornali nominati, che abbiano sottolineato o meno la Giornata contro la violenza sulle donne, sono diretti da uomini. Meno due: il manifesto (guidato da dieci anni da Norma Rangeri.

E la Nazione di Firenze: Agnese Pini ha fatto un sottotestata, affidandosi alla presidente del Senato: “Violenza sulle donne, la denuncia di Casellati: ‘Mattanza inaccettabile'”.

(nella foto, paginone centrale del fascicolo speciale della Stampa del 25 novembre)

 

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