Gli iscritti all’Inpgi hanno diritto di conoscere gli atti sulla dismissione del patrimonio immobiliare dell’ente. In particolare, perché le modalità della vendita degli immobili può incidere sulle pensioni erogate.

Lo ha stabilito il Consiglio di Stato. Il giornalista Pierangelo Maurizio, assistito dall’avvocato Vincenzo Perticaro, aveva chiesto di accedere a tutti gli atti sull’operazione di conferimento del patrimonio immobiliare della Cassa al “Fondo Inpgi Giovanni Amendola”, attraverso la Sgr Investire spa.

ente privatizzato

L’Inpgi aveva negato l’accesso. La tesi è che a seguito del procedimento di privatizzazione dell’ente, il patrimonio immobiliare assolve oggi unicamente la funzione di garantire la sostenibilità economico-finanziaria della gestione contabile nel medio-lungo periodo, avendo perso ogni eventuale finalità previdenziale e assistenziale rivolta ipoteticamente in favore degli iscritti.

Sono seguiti 4 gradi di giudizio, due dinanzi al Tar del Lazio e due dinanzi al Consiglio di Stato.

Il Giudice Amministrativo ha specificato che: “L’associato, in quanto titolare di un interesse diretto, concreto e attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata, deve essere considerato soggetto ‘interessato’, fonte del diritto all’accesso ai documenti delle pubbliche amministrazioni”.

Ciò anche alla luce del fatto che sugli Enti pubblici privatizzati “permane, oltre a un potere di vigilanza da parte del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, di concerto con il Ministero del Tesoro, sull’approvazione di determinati atti, anche il controllo della Corte dei Conti sulla gestione degli enti previdenziali, per quanto ormai privatizzati, al fine di assicurarne la legalità e l’efficacia”. Resta quindi «immutato il carattere pubblicistico dell’attività istituzionale di previdenza ed assistenza svolta dagli enti in esame, che conservano una funzione strettamente correlata all’interesse pubblico, costituendo la privatizzazione una innovazione di carattere essenzialmente organizzativo».

stabilita’ finanziaria

Il Giudice amministrativo ha ribadito che “l’interesse dell’iscritto a conoscere gli atti dell’operazione di conferimento del patrimonio immobiliare sussiste, in quanto l’oculata gestione del patrimonio immobiliare, quando pure questa attività si voglia considerare, in tutto e per tutto, meramente privatistica, rifluisce sicuramente sulla stabilità finanziaria complessiva dell’ente e sussiste un sicuro interesse a conoscere degli atti che, potendo incidere fortemente sul patrimonio immobiliare dell’ente, rischiavano di pregiudicare quantomeno la sua tutela previdenziale, con indubbi riflessi anche sulla sua aspettativa di trattamento pensionistico, anche se l’esistenza della perdita era in quel caso ancor tutta da dimostrare, se del caso, in sede giudiziale”.

Tutti gli iscritti ora potranno richiedere ed ottenere i documenti relativi alla dismissione del patrimonio immobiliare, essendo titolari di un diritto all’accesso agli atti.

Nel caso di specie, Inpgi dovrà consegnare la documentazione richiesta a Maurizio entro 30 giorni dalla pubblicazione della sentenza.

Anche il presidente del Sindacato inquilini Inpgi, Corrado Giustiniani aveva presentato due richieste di accesso agli atti ai vertici dell’Istituto. La prima respinta, la seconda, del 19 dicembre scorso, rimasta senza risposta. Giustiniani ha chiesto fra l’altro, i valori ai quali gli immobili sono stati apportati al Fondo Amendola, le perizie semestrali, il compenso assicurato al nuovo “service” Yard.

(nella foto, Pierangelo Maurizio)

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