Sciopero al Sole 24 Ore. Il secondo in due giorni. Proclamato all’unanimità da un’assemblea molto affollata -circa 100 giornalisti su un totale di 130.
Il primo sciopero è stato votato -sempre senza alcun contrario- venerdì 17 ottobre, per protestare contro un’intervista di due pagine alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, commissionata dal Direttore Fabio Tamburini a Maria Latella, collaboratrice. Ma Tamburini ha deciso di ignorare la decisione dei suoi giornalisti e di far uscire ugualmente il giornale con l’intervista (“Una finanziaria per il paese e le imprese”) e altre 18 pagine preconfezionate. Uno schiaffo alla redazione che nella storia del Sole (fondato nel 1965) non ha precedenti. “Prodotto indecoroso e indecente”, scrive il Comitato di redazione.
settimane di lavoro
Nel pomeriggio di sabato 18 l’assemblea si è di nuovo riunita e dopo quasi tre ore di dibattito ha stabilito il nuovo sciopero. Stavolta il giornale non uscirà e il sito web non sarà aggiornato. L’assemblea ha anche consegnato al Comitato di redazione altri cinque giorni di sciopero e ha deciso il blocco di una serie di eventi e di pubblicazioni collaterali basate sul marketing, che sono il cuore all’occhiello dell’azienda e della proprietà (Confindustria).
Nel comunicato il Cdr spiega che le iniziative di protesta muovono contro “la condotta antisindacale della Direzione, che ha fatto uscire il giornale con l’intervista fiume alla premier Meloni scritta ancora una volta dalla collaboratrice esterna Maria Latella, circostanza che si verifica per la seconda volta in due anni, a danno delle professionalità interne della redazione, ancora una volta mortificate. In un contesto che vede spesso la premier sottrarsi alle domande dei giornalisti, fino addirittura a vantarsene con i grandi del mondo durante il summit di Anchorage”.
selezionata e compiacente
Il Cdr ribadisce “il sempre più concreto rischio di approdare a una deriva nella quale gli interlocutori istituzionali si sceglieranno gli intervistatori e l’opinione pubblica potrà contare su un’informazione accuratamente selezionata e compiacente”. Quindi il Cdr si scusa con i lettori “per la mancata copertura della cronaca di questi giorni e soprattutto per il prodotto indecoroso e non all’altezza della storia del Sole 24 Ore andato in edicola sabato 18 ottobre: un’accozzaglia di pezzi raffazzonati e a puro contorno dell’intervista alla premier. Un risultato indecente, da annoverare come peggiore numero del quotidiano mai realizzato”.
L’esistenza dell’intervista a Meloni è stata comunicata venerdì a metà pomeriggio, nel pieno di settimane di lavoro dei giornalisti del Sole sulla Finanziaria, materia che nel quotidiano economico è fondamentale e sempre accuratamente seguita. Manuela Perrone, che segue regolarmente Palazzo Chigi, era stata alla conferenza stampa della Presidente del Consiglio e le aveva rivolto una domanda.
fare domande
In un comunicato l’assemblea di redazione de Il Sole 24 Ore aveva spiegato di aver proclamato il primo sciopero “in difesa della dignità del lavoro, della professione: è una risposta alla decisione del Direttore di pubblicare una intervista alla Presidente del Consiglio fatta da una collaboratrice e non da risorse interne, che per di più anche ieri erano a Palazzo Chigi a porre domande. E forse proprio questo infastidisce: che le giornaliste e i giornalisti del Sole 24 Ore continuino a far domande. Per tutta risposta il Direttore – d’accordo con l’Editore – decide di mandare comunque il giornale in stampa. Così oggi in edicola si trova una edizione offensiva per la storia e la qualità sempre espressa dal quotidiano, che deve la sua fortuna alla indiscussa professionalità dei suoi giornalisti. Un atteggiamento antisindacale, che richiama i padroni anni ’50, quelli pre-Statuto dei lavoratori. E un comportamento che mina il doveroso rapporto di lealtà tra giornalisti”.
Professione Reporter
(nella foto Giorgia Meloni e Maria Latella)